Landini pirotecnico e Georg svolazzante
Buono buono, simpatico simpatico, anche il pirotecnico Maurizio Landini si arrende al ben apparire e si mette a cuccia per un momento sotto le mani sapienti dell’uomo del trucco e parrucco prima di entrare nello studio di Lilli Gruber dove sparerà sul decisionismo di Matteo Renzi e sulla sua prassi di governare per decreti e voti di fiducia: così ci si allontana dalla Costituzione, attacca. E con lui si schierano sul fronte antidecretismo del premier la presidente della Camera Laura Boldrini e, di seguito, l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani. E tutti insieme si appellano al neoeletto presidente Mattarella, mentre i grillini salgono al Colle per invocarlo di fermare l’Italicum e il verticismo di Renzi, in nome della salvaguardia della Costituzione. Mentre al Senato si allinea a modo suo anche Carlo Martelli, cinquestelle antagonista storico del pacchetto di riforme del ministro Boschi: qui, nel giorno del voto sul decreto Ilva, trova metodi meno argomentati e più spicci per manifestare il disappunto suo e del movimento. Ci consola soltanto padre Georg Gänswein che, costretto a fare la spola fra i due Papi l’emerito Benedetto e il vulcanico Francesco, non perde il consueto aplomb e lo smalto naturale, e si presenta così, con mantello sempre sventolante, ad attendere la cancelliera Merkel in visita in Vaticano per parlare di Cina e altri scenari internazionali. E chissà cosa avrà pensato Angela, facendo il confronto con altri incontri e altre attese, che sono rimaste nella sua e nella nostra memoria.