Questo imamè… rock!
Di giorno predicatore, di notte musicista. Tuzer, volto nuovo dell’islam, divide il Paese
Un nuovo fenomeno ha preso piede nella Turchia del 21° secolo: l’imam rocker. Proprio così, in uno dei Paesi più contraddittori dell’attuale scenario politico e sociale globale, non c’è da stupirsi per la presenza di dinamiche e tendenze che apparentemente possono sembrare contraddittorie. E così, se da un lato c’è chi continua ad additare il modello statale turco come esempio di Paese musulmano secolarista, chi dall’altro lato denuncia al contrario la supposta islamizzazione della società turca dopo l’ascesa al potere di Erdogan e chi, infine, evidenzia le contraddizioni socio-economiche che attraversano la Turchia (grande crescita, ma più disuguaglianze), c’è spazio anche per Ahmet Muhsin Tuzer. Lui è uno dei 100.000 imam “statali” (nel senso che in Turchia gli imam sono stati istituzionalizzati e, di fatto, sono dei dipendenti statali), che dopo aver frequentato la imam-hatip — la scuola statale turca per la formazione degli imam — nella città natale di Kas, si è spostato a Istanbul. La sua voce particolare gli aveva già valso un posto prestigioso: il muezzin della famigerata moschea di Sultanhamet. Quando è tornato nella Turchia sud-occidentale, è arrivata la svolta: la fondazione di una rock band, chiamata Firock (“dentro il rock”). Blue jeans, capelli lunghi e motocicletta, di giorno è un imam e di notte si trasforma in cantante rock. Questa la doppia vita di Tuzer, che riesce a mettere insieme dei testi di ispirazioni sufi che glorificano Allah e gli assoli di chitarra elettrica. La sua musica, così come lui stesso e il personaggio che si è costruito, sono famosi in tutta la Turchia e il suo gruppo ha solcato persino i palchi di New York con alcuni concerti. Ma adesso l’imam ha diviso la Turchia. I musulmani più conservatori e tradizionalisti non lo vedono di buon occhio, arrivando a descriverlo come una deviazione dall’islam, al punto che su internet Tuzer ha addirittura ricevuto delle minacce di morte. Non solo: il Direttorato per gli affari religiosi ha aperto un’inchiesta interna su di lui, non trovando però niente che, dal punto di vista religioso, non andasse. Allo stesso tempo, proprio questo suo approccio liberale e moderno all’islam attrae molti giovani, che in questo modo si avvicinano al messaggio di Allah, oltre ad attirare le simpatie dei turchi più secolari. Creando un paradosso: l’imam rocker è quasi più ben visto dagli ambienti secolari, che da quelli islamici…