Il ventennechehainvaso Milano con le sue fragole
Una lezione di economia ambientale gli ha cambiato la vita. Così ha creato le serre urbane che ora puntano a conquistare l’Expo
Una lezione all’Università può cambiarti la vita, perché se ti iscrivi alla Bocconi è normale che sogni il mondo bancario e finanziario. E invece ti svegli una mattina che stai coltivando fragole a Cassina de’ Pecchi, un comune alle porte di Milano, la metropolitana che porta avanti e indietro migliaia di persone, tredicimila anime che ci abitano e il naviglio Martesana che lo attraversa. « Al corso di economia ambientale si parlava di energie rinnovabili applicate all’agricoltura, è stata un’illuminazione » , racconta Guglielmo Stagno d’Alcontres, classe 1988, famiglia nobile alle spalle e l’enorme vantaggio di possedere la bellezza di sessanta ettari di terra. Non capita a tutti, certo, ma smettere di affittarla ad altri, impegnarla per ottenere un mutuo sostanzioso e investire lì il suo futuro significa credere in se stessi e in questo Paese. « Ho fatto molte ricerche su Internet e ho scoperto le serre fotovoltaiche, ho capito che era un’ottima soluzione perché permette di produrre energia e al tempo stesso di coltivare frutta e verdura » . A gennaio 2010 l’idea, a febbraio 2011 c’erano le autorizzazioni e da lì sono state costruite le prime serre ed è iniziata la coltivazione di fragole. All’inizio Guglielmo le vendeva ai supermercati senza utilizzare nessun marchio, perché « se non le facciamo bene, ci freghiamo da soli » , dice lo studente che, se all’Università ha capito, e bene, i principi del marketing, sul campo ha imparato, e bene, a fare le fragole. Il marchio a Milano lo conoscono tutti perché Straberry ( straberry. it) ha colonizzato la città con le sue apecar che vendono frutti di bosco a chilometro zero: « I supermercati ci strozzavano, ho iniziato la vendita diretta cercando
Le apecar di Straberry distribuiscono frutti di bosco a km zero
di comunicare la bontà della nostra frutta, mettendo telecamere nelle serre per mostrare attraverso il web come le coltiviamo, inventandomi questi piccoli negozi mobili per farci pubblicità » , spiega. Stagno d’Alcontres crede nella distribuzione locale, è tornato in alcuni supermercati con cui ha costruito un rapporto basato su fiducia e qualità, punta su Expo 2015 e quest’anno ha prodotto 400 mila chili di fragole, fatturando un milione di euro: « Considerato che ne abbiamo investiti sei, siamo ancora lontani dal break even, ma vogliamo crescere in maniera so- lida: non tengo nulla per me, reinvesto tutto, al momento guadagniamo rivendendo l’energia che produciamo e i nostri frutti di bosco, nel 2015 potremmo anche triplicare ma… dipende dalla natura! » .
Tra mais e girasoli. Già, il mestiere dell’agricoltore non è certo semplice e per questo l’intraprendenza di Guglielmo è stata premiata da Coldiretti Giovani Impresa col prestigioso Oscar Green 2014. « Ora stiamo lavorando ai labirinti per adulti e bambini, mais e girasoli per un’esperienza immersiva nella natura. E stiamo sviluppando gli orti urbani, saranno 220, trenta dei quali dati gratuitamente alle scuole, per fare di Straberry un enorme parco agricolo alle porte di Milano: voglio ricostruire il rapporto tra persone e agricoltura » . E ci riuscirà, perché i ventenni determinati questa Italia la cambiano davvero: « Non tutti hanno le mie opportunità, però non basta: devi credere in quello che fai, devi inseguire i tuoi obiettivi. Devi scegliere se vuoi rimanere ragazzino o diventare adulto » .
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