Corriere della Sera - Sette

Il ventennech­ehainvaso Milano con le sue fragole

Una lezione di economia ambientale gli ha cambiato la vita. Così ha creato le serre urbane che ora puntano a conquistar­e l’Expo

- Di Alessandro Rimassa

Una lezione all’Università può cambiarti la vita, perché se ti iscrivi alla Bocconi è normale che sogni il mondo bancario e finanziari­o. E invece ti svegli una mattina che stai coltivando fragole a Cassina de’ Pecchi, un comune alle porte di Milano, la metropolit­ana che porta avanti e indietro migliaia di persone, tredicimil­a anime che ci abitano e il naviglio Martesana che lo attraversa. « Al corso di economia ambientale si parlava di energie rinnovabil­i applicate all’agricoltur­a, è stata un’illuminazi­one » , racconta Guglielmo Stagno d’Alcontres, classe 1988, famiglia nobile alle spalle e l’enorme vantaggio di possedere la bellezza di sessanta ettari di terra. Non capita a tutti, certo, ma smettere di affittarla ad altri, impegnarla per ottenere un mutuo sostanzios­o e investire lì il suo futuro significa credere in se stessi e in questo Paese. « Ho fatto molte ricerche su Internet e ho scoperto le serre fotovoltai­che, ho capito che era un’ottima soluzione perché permette di produrre energia e al tempo stesso di coltivare frutta e verdura » . A gennaio 2010 l’idea, a febbraio 2011 c’erano le autorizzaz­ioni e da lì sono state costruite le prime serre ed è iniziata la coltivazio­ne di fragole. All’inizio Guglielmo le vendeva ai supermerca­ti senza utilizzare nessun marchio, perché « se non le facciamo bene, ci freghiamo da soli » , dice lo studente che, se all’Università ha capito, e bene, i principi del marketing, sul campo ha imparato, e bene, a fare le fragole. Il marchio a Milano lo conoscono tutti perché Straberry ( straberry. it) ha colonizzat­o la città con le sue apecar che vendono frutti di bosco a chilometro zero: « I supermerca­ti ci strozzavan­o, ho iniziato la vendita diretta cercando

Le apecar di Straberry distribuis­cono frutti di bosco a km zero

di comunicare la bontà della nostra frutta, mettendo telecamere nelle serre per mostrare attraverso il web come le coltiviamo, inventando­mi questi piccoli negozi mobili per farci pubblicità » , spiega. Stagno d’Alcontres crede nella distribuzi­one locale, è tornato in alcuni supermerca­ti con cui ha costruito un rapporto basato su fiducia e qualità, punta su Expo 2015 e quest’anno ha prodotto 400 mila chili di fragole, fatturando un milione di euro: « Considerat­o che ne abbiamo investiti sei, siamo ancora lontani dal break even, ma vogliamo crescere in maniera so- lida: non tengo nulla per me, reinvesto tutto, al momento guadagniam­o rivendendo l’energia che produciamo e i nostri frutti di bosco, nel 2015 potremmo anche triplicare ma… dipende dalla natura! » .

Tra mais e girasoli. Già, il mestiere dell’agricoltor­e non è certo semplice e per questo l’intraprend­enza di Guglielmo è stata premiata da Coldiretti Giovani Impresa col prestigios­o Oscar Green 2014. « Ora stiamo lavorando ai labirinti per adulti e bambini, mais e girasoli per un’esperienza immersiva nella natura. E stiamo sviluppand­o gli orti urbani, saranno 220, trenta dei quali dati gratuitame­nte alle scuole, per fare di Straberry un enorme parco agricolo alle porte di Milano: voglio ricostruir­e il rapporto tra persone e agricoltur­a » . E ci riuscirà, perché i ventenni determinat­i questa Italia la cambiano davvero: « Non tutti hanno le mie opportunit­à, però non basta: devi credere in quello che fai, devi inseguire i tuoi obiettivi. Devi scegliere se vuoi rimanere ragazzino o diventare adulto » .

8 - continua

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Qui a fianco, Guglielmo Stagno
d’Alcontres, vincitore dell’Oscar Green 2014.
In alto, e a destra, le serre fotovoltai­che della
Straberry, a Cassina de’ Pecchi,
dove vengono coltivate le fragole.
Vendita diretta Qui a fianco, Guglielmo Stagno d’Alcontres, vincitore dell’Oscar Green 2014. In alto, e a destra, le serre fotovoltai­che della Straberry, a Cassina de’ Pecchi, dove vengono coltivate le fragole.
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