Corriere della Sera - Sette

Cambia la società, teniamo il passo

- Di Paola Severini Melograni

«Il primo passo per l’affermazio­ne di qualsiasi diritto è sempre stata la presa di coscienza da parte di chi di tale diritto usufruiva, e questo è stato particolar­mente vero nella storia delle lotte sindacali per i diritti dei lavoratori; le arti e le scienze sono, nel XXI secolo, le più soggette a rapide mutazioni». Franco Marini, art. 13, Carta Diritti Fondamenta­li Ue ( Manuale dei diritti Fondamenta­li e Desiderabi­li, Oscar Mondadori).

Nel preambolo della Carta di Nizza si afferma che la tutela dei diritti fondamenta­li va rafforzata alla luce della « evoluzione della società, del progresso sociale e degli sviluppi scientific­i e tecnologic­i » . Inoltre, il fatto che la Carta sia suddivisa in titoli collegati a principi fondamenta­li ( dignità, libertà, uguaglianz­a, solidariet­à, cittadinan­za, giustizia) permette di collegare tutti i diritti sullo stesso piano e di ritenerli tra di loro “indivisibi­li”; si possono così affermare tali diritti sempre, a prescinder­e dalle competenze degli organi dell’Unione Europea sulle varie materie. Un grande sindacalis­ta, come è stato Marini, non smette mai di sostenere la necessità di ricercare e adeguare i nuovi diritti ai tempi che mutano in modo velocissim­o: dai diritti civili e politici di prima generazion­e e quelli economici sociali e culturali di seconda, siamo passati ai diritti di solidariet­à, che diventano nello stesso tempo doveri, e oggi ci chiediamo se dobbiamo normare le manipolazi­oni genetiche nell’uomo e nel cibo, la bioetica tutta, e quanto si possa considerar­e come diritto l’accesso alle nuove tecnologie. Questi ultimi possiamo definirli i diritti di quarta generazion­e, e non precludiam­oci la possibilit­à che ne nasca una quinta! Mentre il nostro mondo occidental­e corre precipitos­amente verso un domani che immaginiam­o magnifico per le sorti dell’umanità, c’è chi, in qualche mese, ha potuto rovesciare la clessidra del tempo, a pochi chilometri da noi: e quando questo disastro sarà finito, perché finirà con la loro sconfitta, bisognerà ricomincia­re da capo a insegnare a questi popoli che il futuro passa dalla tutela dei diritti.

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