Il cammino mistico dei danzatori dello spirito
Gli incontri con gli eremiti, la perenne ricerca di sé, l’armonia con la natura e lo stato di estasi. Così è nato il mito del poeta persiano
Affascinante: da leggere e da guardare, da sfogliare e... da ascoltare. Già, perché l’approccio del libro che Ferdinando Albertazzi ha dedicato a Gialal al- Din Rumi il più grande poeta mistico della letteratura persiana, è davvero sorprendente e multisensoriale. Grazie anche alle illustrazioni raffinate ed evocative di Emanuela Orciari, degno contrappunto artistico a una scrittura fluttuante e onirica che intende introdurre questa enigmatica figura ai lettori più giovani, ma già avvezzi a tematiche “elevate”. Il racconto della vita di Rumi si snoda infatti in un cammino di perenne ricerca, scandito da incontri con maestri ed eremiti, attraversato da molteplici esperienze al limite della realtà, per « uscire dal circolo del Tempo ed entrare nel circolo dell’Amore » : in vibrazione con la volta celeste, in armonia con il cosmo e in comunione con la natura, in un continuo stato di estasi e di ebbrezza dell’Assoluto.
Ferdinando Albertazzi ripercorre la vita di Gialal al-Din Rumi
“La mistica del suono e la danza dei dervisci” è il sottotitolo del libro, perché il sommo poeta — vissuto nel XIII secolo — è stato anche il fondatore della confraternita sufi dei Dervisci rotanti; “danzatori dello spirito” che, accompagnati da ritmi e suoni che si perdono lontani nei secoli, con i loro volteggi sospesi e le loro evoluzioni complesse aprono il canale tra Terra e Cielo, sfidando qualsiasi legge di gravità fisica e immateriale.
Con lo sguardo rivolto a Dio. Una lezione che Albertazzi sublima con l’ennesima, luminosa poesia, serbata in disparte per l’ultima pagina, come a incorniciare il messaggio di un’antica sapienza mai tramontata: « Nella generosità e nell’aiuto agli altri sii come un fiume; nella compassione e nella grazia sii come il sole; nella modestia e nell’umiltà sii come la terra; nella tolleranza sii come il mare. Quando cerchi Dio, Dio è lo sguardo dei tuoi occhi » .