I segreti dell’inquieto Van Gogh e quelli della città dell’Expo
L’alta vocazione poetica e drammaturgica di Carmelo Pistillo porta sulla ribalta il “caso Van Gogh”: l’arte e la vita, le ossessioni e la malattia, le profonde inquietudini, l’ansia creativa e il disagio esistenziale del grande pittore olandese danno infatti vita a una vera e propria pièce in cui i flussi di coscienza scorrono impetuosi tra i fragili argini di una personalità complessa. Il libro ( Passione Van Gogh, BookTime, pp. 80, 12 euro) è una “trasfigurazione teatrale” — con tanto di indicazioni di scena — che tra visioni e apparizioni vede sfilare sul palco letterario i colleghi e le amanti, il fratello Theo e il fantasma dell’amico-rivale Paul Gauguin.
Per Filippo Senatore l’arrivo dell’Expo a Milano è solo un pretesto: l’occasione per lucidare le tessere di un mosaico che si ricompone — dopo due prefazioni d’autore firmate da Gian Antonio Stella e Marco Travaglio — attraverso un lungo viaggio che parte dai labirinti spazio-temporali degli archivi del Corriere della Sera, memoria storica di tante vicende legate alla città meneghina (e non solo). Il libro ( Cantiere Expo. I gatti di Mozart sui tetti di Milano, Libertates Libri, pp. 160, 8,90 euro) arriva a raccontare di risorgimenti e resistenze, podestà e sindaci, escort e banditi, tranvieri e droghieri, poeti e giornalisti, la Bullona e la Scala, Giulio Cesare e Mussolini, Mozart e Verdi.