Corriere della Sera - Sette

Quando il sole si fa nero

Per l’eclissi totale si naviga fino alle isole Fær Øer, terre estreme con vento perenne

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Isole Fær Øer, 62° parallelo nord, 20 marzo 2015, ore 9,41. Accadrà tutto in due minuti e quarantase­tte secondi. All’improvviso farà freddo, gli animali saranno inquieti, il cielo si farà cupo. Poi la Luna scivolerà tra la Terra e il Sole e, per una manciata di secondi, il Sole sarà nero, la Terra buia. Alle soglie della primavera, per un giorno, gli occhi del mondo saranno puntati su questo remoto arcipelago scandinavo, appena 18 isole montagnose e verdissime gettate nell’Oceano Atlantico, l’Islanda a nord e la Scozia a sud. Perché questo è uno dei due luoghi al mondo dove sarà possibile ammirare l’eclissi totale di sole ( visitdenma­rk. it/ it/ isole- faroe). Il punto d’osservazio­ne migliore è la cima del monte Sornfelli, appena 749 metri d’altezza sulla costa occidental­e dell’isola di Streymoy, non lontano dalla capitale dell’arcipelago, Tórshavn. Strana città Tórshavn: appena 25 mila abitanti ( ma sono la metà della popolazion­e delle Fær Øer), un primato mondiale ( è la più piccola capitale del globo), qualche raffinato ristorante, negozi di design, un elegante centro storico e alcuni bei musei. Insomma, ha tutto quel che serve a una capitale ( seppur mignon) eppure non riesce a eliminare una certa aria da paese, la sensazione di trovarsi in una sorta di finis terrae. Sarà perché le Fær Øer sono terre estreme, tormentate da un vento perenne che le ha rese spoglie, prive di alberi, dove uccelli e pecore sono più numerosi degli uomini e il mare è umorale e violento, tanto che le strade, tra un’isola e l’altra, preferisco­no scavare tunnel sotto i fondali piuttosto che arrischiar­e un ponte sulle onde. E spesso, le isole più remote, si possono raggiunger­e soltanto in elicottero. Giorgio Manganelli, che per anni sognò di visitarle, quando vi giunse scrisse che le Fær Øer « sono cerimonie della pietra, sono riti marini, esorcismi del vento e delle nubi… gotiche cattedrali… destinate a essere esperienze interiori » .

Luoghi da scoprire a piedi e in solitudine, le Fær Øer hanno decine di sentieri. Sull’isola di Vagar si cammina sulle umide zolle erbose lungo la riva del lago Sørvágsvat­n, il più grande dell’arcipelago. Poi la costa s’impenna, sale brusca, scopre i fianchi, precipita nella furia dell’Atlantico. Sull’altro lato del promontori­o il paesino di Bø è grande quanto una strada e ha colori sfacciati. Alle Fær Øer le case sono un’esuberante tavolozza— rosa, viola, giallo limone, cobalto— un vistoso contrappun­to alla monocromia del paesaggio, che declina verde e azzurro in infinite sfumature pronte a trasformar­si in drammatici chiaroscur­i quando nuvole e nebbia arrivano — pun- tuali — a oscurare il sole. A Bø c’è un posto, Pakkhúsid í Bø ( oikos. fo), che sembra un piccolo museo della vita quotidiana dell’arcipelago ed è assieme b& b e ristorante ( assaggiate le zuppe, il pane e gli spezzatini che prepara la padrona di casa). Per assistere all’eclissi si può prenotare con Azonzo Travel una crociera di 10 giorni che parte da Amsterdam il 14 marzo ( azonzotrav­el. com, da 900 euro). Si naviga in tutto l’arcipelago e, il giorno del sole nero, è prevista un’escursione al monte Sornfelli.

 ??  ?? Ai confini del mondo. Tórshavn, la capitale delle Fær Øer. A lato, la chiesa di Sandavágur, sull’isola di Vágar (sopra), e la cascata di Mulafossur, presso il villaggio di Gasadalur (in basso).
Ai confini del mondo. Tórshavn, la capitale delle Fær Øer. A lato, la chiesa di Sandavágur, sull’isola di Vágar (sopra), e la cascata di Mulafossur, presso il villaggio di Gasadalur (in basso).
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