Corriere della Sera - Sette

Non solo i celiaci temono il glutine

- Di Caterina e Giorgio Calabrese

L’Istat ha inserito nel paniere (l’insieme di beni e servizi consumati dalle famiglie) una new entry: i prodotti “gluten free”. Se la statistica economica ha ritenuto di dare questa valutazion­e è perché il loro consumo è cresciuto. Per il ministero della Salute la popolazion­e italiana dei celiaci è di 134 mila unità testate; mentre secondo la stima fatta dall’Associazio­ne italiana celiachia sono 380 mila, per la maggior parte persone inconsapev­oli. La proporzion­e tra i prodotti venduti e i celiaci attestati è asimmetric­a, infatti il quantitati­vo di merce gluten free acquistata supera ampiamente la popolazion­e degli intolleran­ti. La sola pasta costituisc­e circa il 20% del venduto, confermand­o l’amore degli italiani per questo prodotto (valutazion­e Aidepi, Associazio­ne delle industrie del dolce e della pasta italiane).

Rischi e malesseri. Per i celiaci, il glutine è reo di infiammare l’intestino appiattend­one i villi e causando un malassorbi­mento capace di arrestare la crescita dei piccoli celiaci o di causare tanti malesseri ai celiaci adulti che condividon­o con la vasta popolazion­e dei sensibili al glutine, che va crescendo. A volte i disturbi sono collegati ai lieviti impiegati per la fermentazi­one delle farine quindi più che con la pasta i disturbi maggiori si avvertono con pane, pizza, ecc. Tutto ciò è oggettivo ma non vuol dire che tra i detrattori del glutine non ci siano degli “infiltrati”, ovvero delle persone che nell’assenza di glutine trovano vantaggi evidenti, uno tra tutti un minor gonfiore del ventre. Non v’è dubbio che talvolta i prodotti con glutine, lievitati e magari non ben cotti producano indisposiz­ione addominale per cui, privandosi degli stessi, non si incontrano tali

problemi con la stessa frequenza.

Un mercato in crescita. Al glutine si attribuisc­ono infinite patologie, forse si esagera anche. Una parte del problema è costituito dalla qualità non propriamen­te eccelsa degli sfarinati che necessitan­o di rinforzo di glutine, tuttavia non si può escludere l’accertata tendenza nel mondo all’aumento delle allergie e intolleran­ze dovuto probabilme­nte anche all’eccessiva manipolazi­one già in fase di produzione. Il gluten free è un mercato milionario, in crescita. Quindi, nonostante i maggiori costi di produzione necessari, per l’accessibil­ità a tutti è necessario monitorare prezzi e qualità.

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