Non solo i celiaci temono il glutine
L’Istat ha inserito nel paniere (l’insieme di beni e servizi consumati dalle famiglie) una new entry: i prodotti “gluten free”. Se la statistica economica ha ritenuto di dare questa valutazione è perché il loro consumo è cresciuto. Per il ministero della Salute la popolazione italiana dei celiaci è di 134 mila unità testate; mentre secondo la stima fatta dall’Associazione italiana celiachia sono 380 mila, per la maggior parte persone inconsapevoli. La proporzione tra i prodotti venduti e i celiaci attestati è asimmetrica, infatti il quantitativo di merce gluten free acquistata supera ampiamente la popolazione degli intolleranti. La sola pasta costituisce circa il 20% del venduto, confermando l’amore degli italiani per questo prodotto (valutazione Aidepi, Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane).
Rischi e malesseri. Per i celiaci, il glutine è reo di infiammare l’intestino appiattendone i villi e causando un malassorbimento capace di arrestare la crescita dei piccoli celiaci o di causare tanti malesseri ai celiaci adulti che condividono con la vasta popolazione dei sensibili al glutine, che va crescendo. A volte i disturbi sono collegati ai lieviti impiegati per la fermentazione delle farine quindi più che con la pasta i disturbi maggiori si avvertono con pane, pizza, ecc. Tutto ciò è oggettivo ma non vuol dire che tra i detrattori del glutine non ci siano degli “infiltrati”, ovvero delle persone che nell’assenza di glutine trovano vantaggi evidenti, uno tra tutti un minor gonfiore del ventre. Non v’è dubbio che talvolta i prodotti con glutine, lievitati e magari non ben cotti producano indisposizione addominale per cui, privandosi degli stessi, non si incontrano tali
problemi con la stessa frequenza.
Un mercato in crescita. Al glutine si attribuiscono infinite patologie, forse si esagera anche. Una parte del problema è costituito dalla qualità non propriamente eccelsa degli sfarinati che necessitano di rinforzo di glutine, tuttavia non si può escludere l’accertata tendenza nel mondo all’aumento delle allergie e intolleranze dovuto probabilmente anche all’eccessiva manipolazione già in fase di produzione. Il gluten free è un mercato milionario, in crescita. Quindi, nonostante i maggiori costi di produzione necessari, per l’accessibilità a tutti è necessario monitorare prezzi e qualità.