L’anno magico di D&D, Dalla e De Gregori
Un disco e un film ripropongono il sodalizio storico del 1979
Canotta e camicia. Basco 22 e cappello da cowboy. Uno decisamente molto basso, l’altro forse troppo alto, rispettivamente con l’inseparabile clarinetto e la chitarra a tracolla. Eppure, questi due straordinari opposti si prenderanno alla grande, diventando una cosa sola sul palco. Parliamo di Lucio Dalla e Francesco De Gregori, protagonisti di un anno magico, il 1979, e di un tour memorabile quanto spontaneo. « Da un 45 giri, registrato abbastanza in fretta, nacque quest’idea di fare un tour assieme » , ha ricordato De Gregori un po’ di tempo fa. Le cose andarono più o meno così: è l’estate del ’ 78, il Principe della canzone italiana si trovava a casa sua, tra una prova e l’altra del 45 giri di Ma come fanno i marinai, quando arrivarono Dalla e Ron a pranzo. Subito al lavoro, altre prove, ed ecco l’introduzione col clarinetto al brano, idea di Lucio. Pura complicità creativa. Che è durata per tutta l’estate successiva in occasione del celebre tour “Banana Republic”, con disco live e film. Esiste, infatti, un preziosissimo film di quel tour, girato da Ottavio Fabbri. Il “film concerto dal vivo”— arricchito da contenuti speciali inediti, apparizioni televisive e interviste esclusive — è oggi la prima delle venti uscite di “Lucio Dalla. Dov’è la strada per le stelle”, titolo della collana del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport in edicola dallo scorso 2 marzo. « Dov’è la strada per le stelle » è un viaggio intorno all’universo di Lucio seguendone le esibizioni dal vivo— dal mitico “Dalla Morandi in concerto” al “Live in Atene”, da “1983” a “Tour arancio” — per scoprire o riscoprire come le canzoni di Dalla si trasformino continuamente in concerto. Tra gag e improvvisazioni. Lo si può vedere benissimo nel dvd “Banana Republic”— a 10,90 euro, escluso il costo del quotidiano— dove le prime scene sono tutte per lui, Lucio, in pigiama, in un lettone bianco, mentre fuori e dentro la stanza nevica. Poi, vocalismi, sax e la voce di De Gregori che spiega quanto sia estenuante provare prima di un concerto. E si comincia, con “Pablo”, cantata da Francesco, mentre Lucio, diabolico, gli gira intorno. Proprio come in un film.