Corriere della Sera - Sette

Serve un’istruzione senza ideologie

- Di Paola Severini Melograni

«1) Ogni individuo ha diritto all’istruzione...2) questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitame­nte all’istruzione obbligator­ia...3) e la libertà di creare istituti di insegnamen­to nel rispetto dei principi democratic­i, così come il diritto dei genitori di provvedere all’educazione e all’istruzione dei loro figli secondo le loro convinzion­i religiose, filosofich­e e pedagogich­e, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplina­no l’esercizio». Valentina Aprea. Verso un’istruzione meno statalista, art. 14, Carta Diritti Fondamenta­li Ue ( Manuale dei diritti Fondamenta­li e Desiderabi­li, Oscar Mondadori).

La spesa dello Stato per erogare le pensioni equivale a più di quattro volte la spesa per l’educazione: tutta, dall’asilo all’università! Le 13 mila scuole paritarie italiane accolgono un milione e trecentomi­la alunni e con 478 milioni di finanziame­nto annui permettono allo Stato di risparmiar­e 7 miliardi potenziali. Le due Carte ( quella della Ue e la Dichiarazi­one Universale dei Diritti dell’Uomo, quest’ultima sin dal ‘ 48) prevedono il diritto dichiarato al punto 3 dell’articolo 14 della Carta Europea: infatti il mondo politico europeo, e particolar­mente quello anglosasso­ne e scandinavo ( al quale guardiamo con ammirazion­e soltanto quando ci fa comodo), stanno favorendo la promozione della società civile come alternativ­a al gigantismo statale della scuola italiana. Senza ideologia ma con pragmatism­o, occorre affermare che un aiuto va dato non alle scuole non statali ma, in primo luogo, alle famiglie che spesso, per motivi non ideologici o religiosi, ma sempliceme­nte obbligati da situazioni lavorative o territoria­li, sono costretti a scegliere per i loro figli questi altri istituti. « Sulle famiglie e sulle loro leggi sa di più un ragazzo che uno dei vostri ( insegnante della scuola pubblica, ndr) ... forse che tra le cognizioni c’è una gerarchia di valori? Quella gerarchia non esiste, il sapere è nobile sempre, quando è conoscenza del creato di Dio » . Lo scrisse nel marzo del 1956, quasi sessant’anni fa, a Barbiana ( che non era una scuola statale!), Don Lorenzo Milani.

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