Bimbi obesi? Rischi anche in età adulta
Giro girotondo… dice una vecchia filastrocca per bambini, ed è proprio il “giro…vita” dei bambini che è ritenuto un importante indicatore del fattore di rischio per l’insorgenza del diabete e anche della sensibilità all’insulina. Il fattore di rischio si calcola con la formula: circonferenza diviso altezza. Un risultato di 0,5 o più indica la obesità viscerale anche nei bambini normopeso. Il tessuto adiposo serve anche ad accantonare energia e a rilasciarla sotto forma di grassi quando serve. L’obesità in età pediatrica può indurre un’accelerazione dell’età ossea e una tendenza all’anticipazione del tempo della pubertà. Calcolare il BMI (Body Mass Index) in età pediatrica è inadatto perché non fornisce un’indicazione della massa grassa intra-addominale. Durante i primi dieci anni di vita, il contenuto lipidico delle cellule adipose viene completamente rinnovato più di 6 volte, ma nelle cellule degli obesi questo turnover è rallentato. Introducendo troppe calorie le cellule adipose vanno incontro a una iperplasia e ipertrofia per adattarsi alla richiesta di stoccaggio dei trigliceridi. Un eccessivo introito calorico determina una rapida espansione delle cellule adipose, una ipossia acuta del tessuto e un’alterazione dei fattori protettivi come le “adiponectine”. Queste alterazioni se persistono determinano una maggiore sensibilità all’insulina, un’infiammazione cronica dei tessuti e anche la morte delle cellule.
Subito dal nutrizionista. È stato assodato che il grasso addominale, detto anche viscerale perché circonda gli organi interni, è un indicatore di rischio anche nella popolazione pediatrica. Esiste una relazione
diretta tra grasso viscerale e infiammazione sistemica. In condizioni di stress infatti le cellule adipose secernono elevate quantità di molecole pro-infiammatorie come l’interleuchina 6 e il TNF-alfa. L’aumento eccessivo di dimensione della cellula porta alla sua morte, a questo punto intervengono i macrofagi del sistema immunitario che attivano una reazione locale infiammatoria. Il persistere dell’obesità infantile aumenta le possibilità di malattie metaboliche in età adulta: steatosi epatica, sindrome plurimetabolica, ecc. È importante l’intervento del medico nutrizionista per riarmonizzare e garantire un futuro di giovani adulti sani.