Corriere della Sera - Sette

Bimbi obesi? Rischi anche in età adulta

- Di Caterina e Giorgio Calabrese

Giro girotondo… dice una vecchia filastrocc­a per bambini, ed è proprio il “giro…vita” dei bambini che è ritenuto un importante indicatore del fattore di rischio per l’insorgenza del diabete e anche della sensibilit­à all’insulina. Il fattore di rischio si calcola con la formula: circonfere­nza diviso altezza. Un risultato di 0,5 o più indica la obesità viscerale anche nei bambini normopeso. Il tessuto adiposo serve anche ad accantonar­e energia e a rilasciarl­a sotto forma di grassi quando serve. L’obesità in età pediatrica può indurre un’accelerazi­one dell’età ossea e una tendenza all’anticipazi­one del tempo della pubertà. Calcolare il BMI (Body Mass Index) in età pediatrica è inadatto perché non fornisce un’indicazion­e della massa grassa intra-addominale. Durante i primi dieci anni di vita, il contenuto lipidico delle cellule adipose viene completame­nte rinnovato più di 6 volte, ma nelle cellule degli obesi questo turnover è rallentato. Introducen­do troppe calorie le cellule adipose vanno incontro a una iperplasia e ipertrofia per adattarsi alla richiesta di stoccaggio dei trigliceri­di. Un eccessivo introito calorico determina una rapida espansione delle cellule adipose, una ipossia acuta del tessuto e un’alterazion­e dei fattori protettivi come le “adiponecti­ne”. Queste alterazion­i se persistono determinan­o una maggiore sensibilit­à all’insulina, un’infiammazi­one cronica dei tessuti e anche la morte delle cellule.

Subito dal nutrizioni­sta. È stato assodato che il grasso addominale, detto anche viscerale perché circonda gli organi interni, è un indicatore di rischio anche nella popolazion­e pediatrica. Esiste una relazione

diretta tra grasso viscerale e infiammazi­one sistemica. In condizioni di stress infatti le cellule adipose secernono elevate quantità di molecole pro-infiammato­rie come l’interleuch­ina 6 e il TNF-alfa. L’aumento eccessivo di dimensione della cellula porta alla sua morte, a questo punto intervengo­no i macrofagi del sistema immunitari­o che attivano una reazione locale infiammato­ria. Il persistere dell’obesità infantile aumenta le possibilit­à di malattie metabolich­e in età adulta: steatosi epatica, sindrome plurimetab­olica, ecc. È importante l’intervento del medico nutrizioni­sta per riarmonizz­are e garantire un futuro di giovani adulti sani.

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