Il duello per riprodursi
Si gonfia la proboscide, escono forti ruggiti. Così lottano gli elefanti marini
Eun grande spettacolo della natura l’arrivo degli elefanti marini alla loro spiaggia riproduttiva. Tra le onde sbucano teste tozze, occhi tondi e froge sbuffanti. Col vento a favore si sentirà presto l’untuoso odore, quel loro lezzo che impregnerà sempre più forte la spiaggia. Puntuali come rondini, i maschi conquistano a fatica, data la mole, la terra, dopo i lunghi mesi passati inseguendo banchi di pesci e calamari. Sono goffi, lenti, ma carichi di aggressività. Terribilmente ruggenti. Se si palesa un rivale ergono, verticale, l’enorme collo, la testa si sposta all’indietro, la proboscide erettile si gonfia, vibra. Puntellandosi sulle corte pinne anteriori e così trascinando l’inetto corpo, i duellanti si avvicinano. Ogni anno qui si gioca un torneo eliminatorio, e all’incirca solo uno su venti maschi avrà accesso alla riproduzione. Gli sconfitti saranno le riserve, le possibili reclute future. Le lotte li piegheranno, ma è importante che non muoiano. L’aggressività perciò sarà rituale, con displays terrifici quanto innocui. Tra questi il ruggito sarà la prima, spesso decisiva, arma. E la proboscide serve ad amplificare il ruggito. Più grande è, più il ruggito sarà forte, inducendo spesso alla fuga i rivali. Drastica selezione sessuale: di generazione in generazione sono così favoriti i maschi più grandi, terrifici e aggressivi e da questo si origina anche il marcato dimorfismo sessuale che vede le femmine molto più piccole dei maschi.
Vista formidabile. Una volta sbrigate le pratiche riproduttive, i maschi per nutrirsi tornano in acqua. E qui si trasformano in agili, leggeri, veloci nuotatori. Lunghe immersioni, sino a grandi profondità. Si capisce che l’acqua è casa loro. Ne hanno tutti gli adattamenti. Anche la vista è perfettamente adattata alle basse intensità luminose delle profondità oceaniche e di recente si è scoperto che, tra le prede più frequenti, vi sono pesci e altri organismi bioluminescenti, i cui lampi nel buio li rendono facili bersagli per chi è in agguato negli abissi.