Corriere della Sera - Sette

Perché oggi ci manca uno come Zurlini

Detestava Mike Bongiorno, i telegiorna­li, la Fiat, i supermerca­ti, la letteratur­a impegnata

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esami di storia dell’arte più strani e duri mai visti. La prova consiste in questo. Zurlini schizza su un foglio un quadro o la facciata di una chiesa o la testa di una statua, eWeiss deve indovinare chi è l’autore o di che opera si tratta.

GLI AMICI RICCHI. Weiss, bravissimo, supera l’esame. Ma non basta. Zurlini gli dice che non può prenderlo come aiuto regista per il film Cronaca familiare perché ne ha già presi due ( uno è Mario Missiroli, un altro grande di cui si parla poco). Weiss è disposto a farlo anche gratis. Zurlini ride e gli chiede se è ricco. « Mio padre è benestante » , risponde Weiss. Ridendo ancora, Zurlini commenta: « Buono a sapersi, ho sempre avuto amici ricchi, perché quando non lavoro sono di grande conforto » . Su Zurlini circolano molte leggende relative al suo rapporto con i soldi ( specialmen­te quelli degli altri), con il bere ( aveva un conto e un contenzios­o sempre aperti all’Harry’s a Venezia), con l’arte ( era un conoscitor­e eccezional­e). Ha ragione la lettrice a rimpianger­lo. Uno come lui oggi non c’è in circolazio­ne e se ne sente la mancanza e tanto.

Lo scrittore Marco Weiss raccontò in un suo libro l’esame, durissimo e originale, di storia dell’arte al quale lo sottopose il regista prima di prenderlo come collaborat­ore

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