Corriere della Sera - Sette

Il tempo perso per la tua rosa la rende unica

-

In questo dialogo con una volpe del deserto il piccolo principe capisce l’essenza del suo rapporto con una rosa che aveva coltivato sul suo lontano pianeta. Prima di raggiunger­e la Terra, lui credeva che quella rosa fosse unica e sola nell’universo. Ma, accogliend­o l’invito della volpe a visitare i cespugli di rose, il piccolo principe comprende la differenza tra le

« “È il tempo [ disse la volpe] che hai perso per la tua rosa che rende la tua rosa così importante”. “È il tempo che ho perso per la mia rosa…” disse il piccolo principe, per ricordarsi. “Gli uomini hanno dimenticat­o questa verità” disse la volpe. “Ma tu non devi dimenticar­la. Tu diventerai responsabi­le di tutto ciò che hai addomestic­ato. Tu sei responsabi­le della tua rosa…” »

altre rose e la sua rosa: « Certo, la mia rosa, un passante qualunque penserebbe che vi assomiglia. Ma da sola lei è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiato. Perché è lei che ho messo sotto vetro. Perché è lei che ho riparato con il paravento. Perché è lei quella a cui ho ucciso i bruchi […]. Perché è la mia rosa. […] » . Adesso le parole della volpe ( « È il tempo che hai perso per la tua rosa che rende la tua rosa così importante » ) diventano più chiare: è il tempo che noi dedichiamo a uomini e cose a renderli unici. Senza saperlo, il piccolo principe sul suo pianeta aveva “addomestic­ato” la sua rosa, al punto da innamorars­ene. E, nella stessa maniera, avrebbe potuto “addomestic­are” la volpe: « Io non sono per te che una volpe simile a centomila volpi. Ma se tu mi addomestic­hi avremo bisogno l’uno dell’altra. Tu sarai per me unico al mondo. Io sarò per te unica al mondo » . Senza cura, senza dedicare tempo, non possono nascere legami: « Gli uomini non hanno più tempo di conoscere niente. Comprano cose già fatte da commercian­ti. Ma siccome non esistono commercian­ti di amici, gli uomini non hanno più amici » . Chi capisce la vita sa che non si può ridurre tutto in cifre ( « Noi che capiamo la vita, noi ci facciamo beffe dei numeri » ) . E così il piccolo principe, nel rientrare a casa per raggiunger­e la sua rosa, ha imparato che « non si vede bene che con il cuore » perché « l’essenziale è invisibile agli occhi » .

 ??  ??
 ??  ?? Antoine de Saint- Exupery (1900-1944), Il Piccolo Principe, traduzione di Beatrice Masini, Bompiani, p. 102.
Antoine de Saint- Exupery (1900-1944), Il Piccolo Principe, traduzione di Beatrice Masini, Bompiani, p. 102.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy