Corriere della Sera - Sette

Vecchio Marxenuova­Russia Padiglioni pieni di politica

Ai Giardini sorge il nuovo sito dell’Australia. Poi il ricordo del genocidio armeno. E, per il Cile, la poetica della dissidenza

- Di Francesca Pini Okwui Enwezor Lotty Rosenfeld Paz Errázuriz Irina Nakhova Vincent Mees- Maria Papadimitr­iou Pamela Rosenkranz

All the World’s Futures, il tema della 56esima Esposizion­e Internazio­nale

Dunque è sempre e solo il capitale a muovere il mondo, specie quello dell’arte. Così la lettura ininterrot­ta di Das Kapital di Marx diventa leitmotiv della 56esima edizione dell’Esposizion­e Internazio­nale d’Arte ( dal 9/ 05 al 22/ 11), diretta dal nigeriano che riflette su All the World’s Futures, con una significat­iva presenza di artisti africani. E la politica, come tensione a un nuovo futuro sociale e geografico, oggi di nuovo in bilico, rientra dalla porta principale, dopo il 1973 ( il golpe di Pinochet). Così il Padiglione del con le poetiche della dissidenza, ci ricorda appunto quella resistenza, con e le sue fotografie scattate nei bordelli di trans, e con le sue linee bianche tracciate su strade e marciapied­i, a formare croci, in ossequio ai desapareci­dos. Anche il francese affronta questo tema, riproponen­do l’installazi­one che fece nel deserto dell’Atacama, composta da centinaia di campanelle che, mosse dal vento, sono l’eco delle voci spente di quelle persone. La ha un ministro della cultura, Medinskij, che avversa l’arte contempora­nea. Come si farà mai? L’artista ( dal 2000 vive tra il New Jersey e Mosca) non può giocare la carta politica, e allora vira all’ecologia psicologic­a, al green. Nel senso anche del colore ( tipico dei palazzi di San Pietroburg­o), con il quale verranno dipinti i muri del padiglione ( ora bordeaux). Irina, negli anni Ottanta, è stata la prima artista russa a realizzare delle installazi­oni ( ospitate nella propria casa), qui non rinuncerà a presentare le sue figure di spalle. Primo dei

Cile,

Boltanski

Russia

29 padiglioni ad essere costruito ai Giardini, quello del ( 1907). ha invitato dieci ospiti, tra cui l’italiana

Qui riaffiora il passato colonialis­ta di questo Paese, attraverso le liriche e le canzoni di un musicista di rumba congolese. L’opera della Benassi verte sul museo reale per l’Africa centrale di Tervuren, voluto dal re Leopoldo II. Le artiste donne sono per fortuna molte, senza bisogno di “quote rosa”, capitanate da una veterana e pioniera come ( e dalla bad girl Con la sua

Belgio sen Elisabetta Benassi.

Joan Jonas Usa) Sarah Lucas Inghilterr­a).

( opera Flaka Haliti ( Kosovo) sposta i confini politici verso l’ampiezza dell’orizzonte, ragionando su democrazia, libertà di azione e di movimento. trasferisc­e e installa, nel padiglione della

come fosse un objet trouvé, un negozio di Volos che vende animali scuoiati e pelli, riflettend­o sul rapporto ( anche letterario) fra uomini e bestie, soprattutt­o quelle non rese domestiche. ( ci porta dentro immagini generate dalle tecnologie e nell’interattiv­ità di internet, non tralascian­do dei tocchi pittorici.

Grecia,

Svizzera),

 ??  ?? Il primo e l’ultimo
Il primo e l’ultimo
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy