Quanto costa la pirateria all’industria culturale
L’88 per cento dei contenuti culturali consumati online dagli spagnoli viene scaricato in modo illegale. Lo dice El País, riportando i dati di una ricerca effettuata dall’Osservatorio sulla pirateria e sul consumo di contenuti digitali 2014. Dati che mostrano come il fenomeno sia ormai di portata impressionante e, soprattutto, in aumento, dato che le cifre del 2014 riportano un incremento del 4 per cento rispetto all’anno precedente e riguardano il 58 per cento degli utilizzatori di Internet, contro il 51 del 2013. Tradotto in cifre, il fenomeno, secondo l’Osservatorio, vale una perdita nei profitti delle industrie culturali pari a 1,7 miliardi di euro. Vittima numero uno è l’industria cinematografica: il 38 per cento dei download illegali riguarda i film. Seguono le serie televisive e la musica. La proposta degli operatori dell’industria culturale riuniti nell’associazione Creative Coalition, che ha presentato la scorsa settimana il rapporto dell’Osservatorio, è di bloccare i siti pirata e di applicare molto più scrupolosamente la nuova legge entrata in vigore in Spagna lo scorso 1° gennaio, che prevede anche il carcere per chi gestisce quei siti.
GERMANIA
ha detto Kathrine Fichtel, responsabile del Centro di ricerca sugli animali nella società, che collabora con la direzione dell’ospedale. Intervistata da The Local, Fichtel ha sottolineato i benefici per i pazienti: riduzione della pressione sanguigna e del battito cardiaco, riduzione dei livelli di cortisolo e dell’ormone dello stress. E a chi teme ripercussioni sull’igiene del reparto risponde il direttore dell’istituto, Friedmann Nauck: «Basta rispettare alcune regole elementari: che l’animale sia vaccinato, sano, pulito ed educato a non saltare sui letti».