Se il naufrago diventa schiavo
«Negli ultimi anni si può notare una progressiva attenzione per i diritti “in situazione”, legati alle circostanze della vita piuttosto che all’uomo in quanto tale: diritti del minore, del malato, del lavoratore...evoluzione promettente, perché implica una maggiore attenzione per i bisogni dell’essere umano. Ma il rischio è che si perda l’orizzonte della Comune Umanità». George Cottier, art. 1 Carta dei Diritti Fondamentali della Ue “La dignità umana è inviolabile”. Manuale dei Diritti Fondamentali e Desiderabili, Oscar Mondadori.
Sono un essere umano: nulla di ciò che è umano reputo a me estraneo » , questa ( la più antica definizione di « comune umanità » ) la scriveva circa 2.175 anni fa Publio Terenzio Afro, un liberto nato schiavo a Cartagine, ( oggi un immigrato tunisino), che arrivò a Roma e divenne un grande commediografo; morì a 26 anni in un naufragio, proprio come muoiono migliaia di profughi nel mar Mediterraneo. Sappiamo che molti di loro vivono come schiavi nei loro Paesi, e che fra coloro che si salvano, molti sono destinati a una nuova, diversa schiavitù: vengono comprati e venduti dai commercianti di carne umana, usati per mendicare, manovalanza per le mafie. Quali sono i diritti comuni che ci uniscono a queste donne e uomini “senza- diritti”? È immaginabile una eguale “comunità” di noi e loro? Georges Cottier è stato il teologo di due Papi: Woityla e Ratzinger. È un grande studioso del marxismo: ha analizzato l’ideologia dei mezzi di produzione e dello sfruttamento capitalistico dei lavoratori, e nello smontare, attraverso il lavoro di una vita, queste tesi non ha perso la visione di una diversa “comune umanità” perché i diritti non siano soltanto individuali ma “diversamente collettivi”. Fra pochi giorni questo gigante della fede compirà 93 anni, mantenendo fresca la sua passione per l’umanità, come quando giovane studioso partecipò ai lavori del Concilio Vaticano per la stesura dell’Humanae Dignitatis, ispirato anche all’esempio di Jacques Loew, il suo amico prete operaio del porto di Marsiglia.