Meglio fondare una banca o rapinarla?
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’ opera da tre soldi, scritta nel 1928 e rappresentata a Berlino nell’ottobre dello stesso anno, è una straordinaria ( e attualissima) messa in scena di una società dominata dal furto e dal denaro ( i soldi, pur con intento ironico, campeggiano anche nel titolo). Ispirata all’Opera del mendicante ( 1728) del poeta inglese John Gay, Brecht ambienta la sua rappresentazione ( musicata, in chiave jazzistica, da Kurt Weill) nella Londra del 1900: qui, in un fitto intreccio di relazioni fondate sul profitto personale, si svolgono le vicende di assassini, ladri, prostitute, poliziotti corrotti, imprenditori della misericordia. Due personaggi borghesi, in particolare, rivestono un ruolo centrale: il bandito Macheath ( detto Mackie Messer, « coltello » ) e lo sfruttatore di mendicanti Peachum. Il primo governa la più pericolosa gang della città:
« Noi, piccoli artigiani borghesi, noi che lealmente affrontiamo, col piede di porco alla mano, le casse di nichel delle bottegucce, noi veniamo ingoiati dai grandi imprenditori, dietro i quali stanno le banche. Che cos’è un grimaldello di fronte a un titolo azionario? Che cos’è l’effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca? »
Lveste come un gran signore ( « Guanti bianchi, e bastone con l’impugnatura d’avorio, e ghette alle scarpe […] e l’aria di dominatore » ) , è amico e fa affari con il capo della polizia di Londra, Brownla- Tigre ( « Raramente è avvenuto che io, semplice bandito di strada, […] abbia fatto un colpettino senza assegnare a lui […] una parte del ricavato » I- II) e, nel comico ruolo di Don Giovanni, frequenta abitualmente il bordello della sua Jenny delle Spelonche ( « Lo sapevo che era qui a gironzare tra le sue puttane » afferma la signora Peachum quando lo fa arrestare, II- III). Il signor Peachum, invece, gestisce la redditizia ditta « L’amico del mendicante » : il suo “onesto” lavoro ( « non sono un delinquente. Sono un pover’uomo » III- I) consiste « nell’eccitare la compassione umana » , nell’eliminare ogni forma di concorrenza ( « Chiunque abbia intenzione di esercitare […] l’arte del mendicante deve avere una licenza della ditta Gionata Geremia Peachum & C. » ) e nell’istruire gli accattoni per scroccare soldi al prossimo ( « so trasformare un uomo in un rottame così miserabile che anche i cani […] si metterebbero a piangere » I- III). I due “antieroi” si ispirano alla Bibbia: Macheath fa tesoro delle sacre letture ( « È un giochetto che ho imparato leggendo la Bibbia » II- III), mentre Paechum usa massime come « Il dare è più felice del prendere » o « Date, e vi sarà dato » , cosciente che « bisogna sempre offrire qualcosa di nuovo » e che « bisogna continuare a spremerlo dalla Bibbia » ( I- I). Tutti i personaggi della pièce valutano i loro legami solo alla luce del proprio tornaconto: Peachum considera la figlia come una risorsa economica ( « Se do via mia figlia, che è l’ultima risorsa della mia vecchiaia, mi va in rovina la casa » I- III), Jenny vende per soldi Macheath, Macheath è pronto a denunciare i suoi soci alla polizia. In questo tragicomico universo dove « il denaro regge il mondo » ( I- III) – e dove Mackie scampa alla forca per volere della regina e riceve finanche un titolo nobiliare – la provocazione di Brecht sembra quanto mai attuale: si pensi ai nuovi Peachum ( imprenditori della solidarietà che sfruttano il dramma degli immigrati) o agli impuniti finanzieri che rapinano i risparmi di onesti lavoratori, facendo fallire banche a causa dei loro loschi affari.