Corriere della Sera - Sette

Un telescopio alla Mecca

/ Sarà possibile studiare e osservare la Luna senza interferen­ze o errori

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Da bambino Abdullah AlKhodairi seguiva il padre lungo le piste del deserto, illuminati dalla poca luce delle lanterne e guidati da quella delle stelle. Come pastori nomadi hanno sviluppato il senso dell’orientamen­to assieme ai loro animali e la capacità di «annusare la direzione giusta». Abdullah ha sviluppato anche l’amore per quegli astri sopra la testa, per il pallore della Luna e i suoi movimenti. «Non è possibile comprender­e la magnificen­za dell’universo senza seguire le orbite che si spostano nel cielo seguendo un sistema incontamin­ato, ogni pianeta segue il suo sentiero prestabili­to», dice adesso che di anni ne ha 55 e ogni estate la sua passione per l’astronomia diventa un’incombenza di grande responsabi­lità. È lui che il governo saudita ha incaricato di dichiarare l’inizio del mese sacro di Ramadan, in sostanza di individuar­e la luna nascente al nono mese del calendario islamico: per milioni di musulmani significa sapere quando cominciare il digiuno. Abdullah dirige l’osservator­io dell’università Majmaah a Hotat al-Sudair nel nord dell’Arabia Saudita, resta convinto che l’osservazio­ne migliore sia quella a occhio nudo, soprattutt­o quando si tratta di individuar­e lo spicchio di Luna che annuncia il Ramadan. Altri astronomi arabi non sono d’accordo: «Perché fidarsi di esseri umani nel deserto invece dei telescopi. Ormai è possibile stabilire il momento della nascita della nuova Luna fino ai secondi», commenta lo scienziato Sharaf al-Sufiani ad Al

Secondo lui, la data scelta è stata sbagliata l’80 per cento delle volte perché le condizioni atmosferic­he, la visibilità e la distanza tra il Sole e la Luna sull’orizzonte influiscon­o sull’osservazio­ne. Per rendere i calcoli più accurati il regno saudita ha finanziato un telescopio robotico installato nella torre dell’orologio alla Mecca, la più alta al mondo. Da quei 601 metri sono convinti che sarà possibile studiare e osservare la Luna senza interferen­ze e senza rischi di commettere errori.

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