Corriere della Sera - Sette

Un covo della Jihad a Ginevra?

/ Lo sospettano i servizi segreti francesi. E la Lega islamica va a verificare

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Una visita a sorpresa, e non di cortesia, quella effettuata la scorsa settimana da alcuni rappresent­anti della Lega islamica alla grande moschea di Ginevra. Situata nel quartiere di Petit-Saconnex e finanziata dall’Arabia Saudita, è da qualche anno fonte di preoccupaz­ione per le autorità civili e per quelle religiose perché accusata di diffondere una visione dell’islam retrograda e radicale. I membri della Lega – fondata alla Mecca nel 1962 con lo scopo di diffondere la religione islamica difendendo­la dalle false interpreta­zioni, è l’organo attraverso il quale da decenni l’Arabia Saudita supervisio­na i suoi centri culturali nel mondo – hanno deciso ora di andare a dare un’occhiata più da vicino alla realtà ginevrina perché negli ultimi mesi si sono intensific­ate le accuse di radicalizz­azione, in particolar­e di due dei suoi imam, di origini francesi. È trapelato che entrambi sarebbero stati messi sotto stretta sorveglian­za dai servizi segreti parigini perché risultereb­bero essere stati in contatto con Mohamed Merah, l’autore dell’attentato di Tolosa dello scorso anno. Non bastasse questo a portare sotto la lente d’ingrandime­nto le attività della grande moschea di Ginevra, è stato anche verificato che lo scorso novembre due giovani fedeli, un tunisino e uno svizzero convertito, sono partiti come combattent­i in Siria. La “missione” della Lega doveva restare confidenzi­ale, se non proprio segreta, ma la notizia dell’arrivo dei suoi rappresent­anti sulle sponde del lago Lemano è trapelata e la stampa ha chiesto a più riprese un incontro ufficiale, che è stato negato. Secondo Hasni Abidi, direttore del Centro di studi e di ricerca sul mondo arabo e mediterran­eo di Ginevra, intervista­to dalla Tribune de Genève, «la Lega islamica mondiale fa parte dell’arsenale religioso politico di lotta contro il terrorismo che l’Arabia Saudita ha da poco sviluppato. Un modo per rispondere alle dure critiche della comunità internazio­nale» che accusa il Paese arabo di finanziare il terrorismo di matrice islamica.

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