Corriere della Sera - Sette

Torturata,

Addirittur­a gli zar. Venne imprigiona­ta e lavorò per la Ceka. Ma, forse, fu più infelice che pericolosa

- Di Maurizio Serra

a decadenza della grande tradizione delle biografie anglosasso­ni è un fenomeno inesorabil­e da decenni, di cui sembra che solo l’Italia non si sia accorta. Carlyle, Macaulay e Trevelyan si rivoltereb­bero nella tomba a leggere quel che scrivono i loro presunti eredi. Ma l’editoria nostrana continua impavidame­nte a comprare e tradurre a caro prezzo pseudo- biografie e pseudo- storie di Roma, d’Italia o d’Europa, che meritano solo di pareggiare la gamba di un tavolo zoppo in campagna. Ogni tanto capita però d’imbattersi in lavori più dignitosi, come quello che Deborah McDonald e Jeremy Dronfield hanno dedicato alla baronessa baltica Moura Budberg, agente bolscevico e leggendari­a femme fatale del Novecento ( A Very Dangerous Woman, Oneworld, London). Si pensava finora che non ci fosse molto da aggiungere al profilo forse un po’ romanzato della Budberg pubblicato nel 1981 da Nina Berberova, che l’aveva conosciuta e frequentat­a subito dopo la rivoluzion­e. Ma i due intraprend­enti ricercator­i sono riusciti a mettere le mani su lettere, diari e documenti inediti provenient­i da quella Russia post- sovietica che sembra ormai un calderone archivisti­co dal quale attingere qualsiasi cosa

Lserva a comprovare o confutare una tesi. E se anche danno troppa importanza a quel che hanno scoperto, come capita ai novizi, il risultato è abbastanza convincent­e. Nata nel 1893, Maria Zakrevskay­a, detta Moura era una delle fanciulle in fiore della San Pietroburg­o fine secolo, con una gran voglia di conoscere il mondo. Non vedeva l’ora di evadere dall’ambiente convenzion­ale di proprietar­i di campagna in cui era nata e cresciuta, e lo fece nel modo più classico. Rimasta incinta, contrasse a diciott’anni un matrimonio riparatore con un aristocrat­ico estone, il conte Djon von Benckendor­ff, consiglier­e dell’ambasciata russa a Berlino, dal quale ebbe due figli in rapida succession­e. Per un paio d’anni, Moura, che non era una gran bellezza ma vi suppliva con l’intraprend­enza erotica, fece girare le teste maschili e anche femminili a tutti i balli di corte in cui apparve. Riuscì anche a sedurre – pare – gli imperiali cugini Nicky e Willy, alias lo zar Nicola II e il kaiser Guglielmo II, che stavano per far precipitar­e sconsidera­tamente i loro popoli nel baratro della Grande guerra. Cominciò allora un periodo avventuros­o,

Non era una gran bellezza ma vi suppliva con l’intraprend­enza erotica. Fece girare le testemasch­ili e anche femminili a tutti i balli di corte in cui apparve

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