Corriere della Sera - Sette

Omaggio al grande vecchio della cultura poliedrica

Corriere della Sera Gillo Dorfles, 106 anni e una personalit­à intermedia­le

- Di Daniele Angi

Anche a 106 anni, Gillo Dorfles non smette di interessar­si a ogni forma d’arte. Ed è proprio questa sua curiosità intellettu­ale a renderlo un personaggi­o straordina­rio e fuori dagli schemi » . A descrivere così uno dei più importanti critici contempora­nei è Vincenzo Trione, professore ordinario di Arte e media oltre che preside della Facoltà di Arti, turismo e mercati all’Università Iulm di Milano. Entrambi saranno protagonis­ti, il 21 giugno, dell’incontro “Estetica senza dialettica” organizzat­o dalla Fondazione Corriere della Sera. « L’occasione » , spiega Trione, « è importante: recentemen­te è uscito un’antologia con tutti gli scritti di Dorfles dal 1930 al 2015, ora è in arrivo un volume, edito da Bompiani, con una selezione dei suoi testi sull’estetica » . « Dorfles » , racconta Trione, « è un autore poliedrico, direi anche incongrega­bile, nel senso che non sta in nessun gruppo. Già la sua formazione la dice lunga: nasce medico e poi diventa esperto di moda, pubblicità, estetica, arte. Si può dire che abbia una personalit­à intermedia­le, visto che conosce a fondo e utilizza più media. Il suo modo di porsi è invece diagonale, nel senso che non affronta mai frontalmen­te un argomento, ma piuttosto ci passa attraverso. L’arte stessa, lui l’ha sempre osservata da un punto di vista filosofico, o socio- antropolog­ico. È molto difficile smuovere il suo interesse parlandogl­i di Miró o di Kandinskij, ma se gli accennate dei lavori di un giovane dell’Accademia, conquister­ete subito la sua attenzione: vorrà sapere cosa fa e come, vorrà vedere i suoi lavori » . Dorfles non è certo l’unico critico che si è cimentato in prima persona con la pittura. « Ma » , spiega ancora Trione, « lui questa passione l’ha coltivata fin da bambino, diventando promotore di movimenti d’avanguardi­a come il Mac, il Movimento di Arte Concreta. Eppure, la sua esperienza pratica ha espresso un registro opposto rispetto a quella teorica: come pittore è desueto, come critico molto moderno. Dorfles, comunque, non si è limitato alla pittura, cimentando­si anche in moda, grafica, fotografia e mass media. Per lui l’arte è un’esperienza concreta: pittura, ceramica e oggetti di design sono stati il suo forte, ma non si è mai precluso nuove sfide » . Conclude Trione: « Una curiosità sulla vita di Dorfles? Il suo rapporto con il Corriere della Sera, dove arrivò grazie a Buzzati: non solo in questo giornale ha trovato una casa che ha ospitato le sue critiche, commenti e articoli. Qui ha trovato una straordina­ria occasione di aggancio alla realtà » .

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