Omaggio al grande vecchio della cultura poliedrica
Corriere della Sera Gillo Dorfles, 106 anni e una personalità intermediale
Anche a 106 anni, Gillo Dorfles non smette di interessarsi a ogni forma d’arte. Ed è proprio questa sua curiosità intellettuale a renderlo un personaggio straordinario e fuori dagli schemi » . A descrivere così uno dei più importanti critici contemporanei è Vincenzo Trione, professore ordinario di Arte e media oltre che preside della Facoltà di Arti, turismo e mercati all’Università Iulm di Milano. Entrambi saranno protagonisti, il 21 giugno, dell’incontro “Estetica senza dialettica” organizzato dalla Fondazione Corriere della Sera. « L’occasione » , spiega Trione, « è importante: recentemente è uscito un’antologia con tutti gli scritti di Dorfles dal 1930 al 2015, ora è in arrivo un volume, edito da Bompiani, con una selezione dei suoi testi sull’estetica » . « Dorfles » , racconta Trione, « è un autore poliedrico, direi anche incongregabile, nel senso che non sta in nessun gruppo. Già la sua formazione la dice lunga: nasce medico e poi diventa esperto di moda, pubblicità, estetica, arte. Si può dire che abbia una personalità intermediale, visto che conosce a fondo e utilizza più media. Il suo modo di porsi è invece diagonale, nel senso che non affronta mai frontalmente un argomento, ma piuttosto ci passa attraverso. L’arte stessa, lui l’ha sempre osservata da un punto di vista filosofico, o socio- antropologico. È molto difficile smuovere il suo interesse parlandogli di Miró o di Kandinskij, ma se gli accennate dei lavori di un giovane dell’Accademia, conquisterete subito la sua attenzione: vorrà sapere cosa fa e come, vorrà vedere i suoi lavori » . Dorfles non è certo l’unico critico che si è cimentato in prima persona con la pittura. « Ma » , spiega ancora Trione, « lui questa passione l’ha coltivata fin da bambino, diventando promotore di movimenti d’avanguardia come il Mac, il Movimento di Arte Concreta. Eppure, la sua esperienza pratica ha espresso un registro opposto rispetto a quella teorica: come pittore è desueto, come critico molto moderno. Dorfles, comunque, non si è limitato alla pittura, cimentandosi anche in moda, grafica, fotografia e mass media. Per lui l’arte è un’esperienza concreta: pittura, ceramica e oggetti di design sono stati il suo forte, ma non si è mai precluso nuove sfide » . Conclude Trione: « Una curiosità sulla vita di Dorfles? Il suo rapporto con il Corriere della Sera, dove arrivò grazie a Buzzati: non solo in questo giornale ha trovato una casa che ha ospitato le sue critiche, commenti e articoli. Qui ha trovato una straordinaria occasione di aggancio alla realtà » .