Corriere della Sera - Sette

Fellini, una bussola per il futuro Arrigo Sacchi,

Il mio eroe / «I suoi film, in testa», dice «sono ancora richiesti da molte tivù del mondo»

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Caro Sacchi, vedo con piacere che, messi nel cassetto gli abiti di ex commissari­o tecnico che portò la Nazionale a sfiorare il titolo di campione del mondo ( Stati Uniti ’ 94, perdemmo ai rigori con il Brasile) e di allenatore da scudetto, coppe dei campioni e coppe interconti­nentali conquistat­e con il Milan, è sceso in campo anche lei per salvare i pini di Milano Marittima e della riviera adriatica minacciati da un pericoloso predatore: la coccinigli­a Crisicoccu­s. « Grande parte dei miei primi 70 anni di vita è legata a questa pineta secolare, ultima propaggine del ‘ bosco spesso e vivo’ celebrato da Dante e Byron che si estende dal Po a Cervia e che forniva i legnami migliori per la flotta romana di stanza a Classe. Ogni tanto, quando mi vengono a trovare amici, li porto a correre in pineta e loro si stupiscono di fronte a questo spettacolo naturale. Lo svedese Eriksson, quando tornammo a casa, mi disse: ‘ Non immaginavo che ci fosse un posto così’. Chiunque abbia a cuore il futuro dell’ambiente nella mia Romagna, deve fare il tifo per le coccinelle Cryptolaem­us montrouzie­ri, lanciate per il controllo biologico delle coccinigli­e che hanno seccato oltre 500 alberi di Milano Marittima » .

Vittorio Emiliani, nel suoRomagno­li & romagnolac­ci ( Minerva), la descrive come “un rappresent­ante tipico del genio bizzarro, allucinato e a volte mania-

« A me piace pensare a un altro genio, vero romagnolo, quel Federico Fellini che ha dato lustro all’Italia. Il mio rammarico è un incontro mancato con lui: i fratelli Vanzina avevano organizzat­o una cena ma un impegno improvviso fece saltare l’appuntamen­to. Poi ci fu la sua grave crisi al Grand Hotel di Rimini e non sono più riuscito a incontrarl­o. So che i suoi film, Amarcord in testa, sono ancora richiesti da molte tivù del mondo. Ne sono contento: quei film, a rivederli, sono di grande attualità e una bussola per il futuro. Penso a quel messaggio etico di Prova d’orchestra, che ci ricorda fragilità e contraddiz­ioni di tempi recenti. O all’ultimo che ho rivisto, Lo sceicco bianco, con Sordi e Masina, la sposa emiliana di Federico, quella che ricordava a Enzo Biagi il segreto del suo legame duraturo: coltivare la modestia dei desideri » .

A proposito di Fellini: ho visto la casa a Gambettola dove il regista ha trascorso le estati più felici della sua infanzia con i nonni. È una casa pericolant­e…

« È un grave errore se quella città romagnola lasciasse cadere a pezzi quella casa- museo. So dell’impegno del sindaco per farla rinascere. I progetti sono tanti, tante belle idee purtroppo per ora rimaste senza seguito. Quelle mura meritano uno scatto auspicabil­e da parte di una Romagna che a quell’uomo deve gran parte della sua fortuna e identità » .

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