Corriere della Sera - Sette

Il gran ritorno dei Red Hot Chili Peppers

Piaceri&Saperi / Dopo cinque anni di pausa e una frattura al braccio di Flea, il gruppo rilancia gettando vecchi testi e puntando al nuovo

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Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers, uno dei più grandi di sempre, che Rolling Stone americano ebbe una volta l’ardire di collocare al secondo posto assoluto ( dopo John Entwistle) in una di quelle classifich­e inventate per far accapiglia­re i fans su Internet, è un uomo sincero. Sul palco dei premi assegnati da Mtv una volta disse di essere grato « per i ciuffi grigi sul mio taglio da mohicano » . Era il 2000 – Flea non aveva neanche quarant’anni. Ora che ne ha 53 i capelli sono diminuiti ( e i sopravviss­uti sono quasi tutti grigi), ma lo spirit da ragazzino resta: The Getaway, 11esimo disco della band che esce dopo 5 anni di pausa, ha subìto un ritardo nella scrittura e nell’esecuzione perché Flea si era rotto un braccio. Andando in snowboard. E ha dovuto guarire, rieducare il braccio, riprendere a suonare... Ha spiegato il cantante, Anthony Kiedis: « Abbiamo avuto un percorso accidentat­o: abbiamo scritto qualcosa come venti, trenta canzoni, eravamo pronti a partire e ci sembrava che stesse per succedere e poi Flea si è rotto il braccio di brutto sullo snowboard e ci siamo fermati. Abbiamo ripensato tutta la faccenda, non avevamo un produttore e eravamo un po’ alla deriva con tutte quelle canzoni su cui lavorare. Poi si è materializ­zato – a volte succede – Brian Burton, cioè Danger Mouse, e ci ha detto: facciamo un disco. Le canzoni che avevamo già scritto? Ci ha detto di metterle da parte, ne avremmo scritte di nuove in studio. Ci siamo liberati di tante vecchie idee, ci siamo buttati. Ora vediamo che succede » . Per una band nata 33 anni fa è un traguardo importante: cambiare tutto dopo 10 dischi, dopo 25 anni passati con

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lo stesso produttore ( Rick Rubin, guru già dall’aspetto con tunica bianca e barbona da profeta) richiede coraggio. E un po’ d’incoscienz­a. Da giovani, nel 1988, si presentaro­no sul palco nudi con un calzino tubolare bianco a coprire i genitali, boutade goliardica che se ci fosse stato Internet sarebbe diventata subito virale. Ma per dimostrare che le nuove tendenze non li spaventano, per promuovere il nuovo disco hanno accettato di partecipar­e al Carpool Karaoke del presentato­re inglese ( della tv americana) James Corden, comico che ha avuto l’idea di portare tanti personagi famosi in macchina e filmarli mentre cantano accompagna­ndo la radio. Clip che diventano immediatam­ente virali: Adele che imita il rap di Nicki Minaj in Monster ha per ora 170 milioni di clic. Corden ha coinvolto finora veterani come Elton John e Rod Stewart, divi di Hollywood come George Clooney e Julia Roberts, drammaturg­hi come Lin- Manuel Miranda. E ora anche i Red Hot Chili Peppers. Che, per la copertina dell’album, hanno scelto un fotografo e illustrato­re emergente, Kevin Peterson, che ritrae bambini e animali insieme per le strade delle città americane realizzand­o dei bizzarri tableaux. The Getaway ha in copertina un orso, una bambina, un procione e un corvo. Ha spiegato Kiedis: « Di solito optiamo per copertine più concettual­i ma questa era molto calda, molto umana. Siamo noi. Chad ( Smith, il batterista, ndr) è l’orso, Josh ( Klinghoffe­r, il chitarrist­a, ndr) la bambina, Flea l’orsetto lavatore. E io sono il corvo » . di

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Red Hot Chili Peppers
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