Corriere della Sera - Sette

Effetto Note Povia canta Silvio e il complottis­mo

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Ci sono cantanti che hanno avuto stagioni di successo brevissime come Mario Tessuto ( Lisa dagli occhi blu) che sono spariti, anche se l’onda lunga di quella canzone è durata per decenni. È probabilme­nte il caso di Giuseppe Povia che dopo aver spopolato fra polemiche con I bambini fanno oh e poi con Vorrei avere il becco e soprattutt­o con Luca era gay che hanno scatenato polemiche infinite, lancia un album dal titolo NuovoContr­ordineMond­iale. Lancia è una parola grossa: infatti, per ricevere il disco bisogna mandare una mail a ufficiosta­mpa@povia.net. Nessuna casa discografi­ca ha accettato di occuparsen­e, e tanto meno distribuir­lo. «Perché sono di destra e scrivo canzoni di destra», sostiene Povia. Questo è fuori dubbio, basta sentire il brano Era meglio Berlusconi. Ma, ascoltando le 19 tracce dell’album, quel che colpisce non è il “destrume”, quanto l’autentica follia dei testi, una poltiglia di luoghi comuni e complottis­mo. Con versi come «meglio una moneta sovrana che una moneta puttana» (in Chi comanda il mondo). Amena La soglia del 3 contro i «politici che ci hanno venduto» e «la culona tedesca». Il disco affronta in molti brani problemi economici. A ritmo di calypso in Debito pubblico si lancia in complesso (s)ragionamen­to negazionis­ta: la tesi è che il debito pubblico sempliceme­nte non esiste, perché lo Stato può stampare quanti soldi vuole. In Al sud si rimpiangon­o i Borboni e si maledice Garibaldi. Più che un disco di destra, è un collage di deliri complottis­ti, come nel brano Ignorante ove si sostiene che l’Isis sarebbe finanziato dalla Nato. Aridatece il Povia dei piccioni.

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