Philadelphia e i padri degli Usa
In festa per celebrare, 240 anni dopo, la Dichiarazione d’Indipendenza
Noi riteniamo che... tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità... che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla » . 4 luglio 1776, Philadelphia, Stato della Pennsylvania: i delegati di 13 colonie britanniche, riuniti alla Independence Hall, firmano la Dichiarazione d’Indipendenza. Nascono gli Stati Uniti d’America. Duecentoquaranta terminal market, anni dopo, Philadelphia è il posto migliore per festeggiare quell’avvenimento. Non soltanto perché qui si fanno le cose in grande: le celebrazioni durano una settimana, dal 27 giugno al 4 luglio, e all’evento è dedicato un festival, il Wawa Welcome America!, che sfoggia un ricco cartellone con parate in costume, concerti, cerimonie, fuochi d’artificio ( discoverPHL. com). Ma perché una passeggiata nel cuore della città è un viaggio nel passato degli States. Qui c’è un parco, l’Independence national historical park, conosciuto come il « chilometro quadrato più storico d’America » : 18 ettari dove se UN PO’ DI AMISH, UN PO’ DI ABRUZZO Alma de Cuba. Gran Caffè L’ Aquila: Reading Zama sushi bar, ne stanno, fianco a fianco, l’Independence Hall, settecentesco edificio in stile georgiano e Patrimonio Unesco ( qui fu approvata la Dichiarazione d’Indipendenza, disegnata la bandiera americana e scritta la Costituzione); la Congress Hall, sede del Congresso durante il periodo in cui Philadelphia era la Capitale del Paese; la President’s House, che riproduce il perimetro della prima Casa Bianca; il National Constitution center, dedicato alla Costituzione Usa ( per un tour guidato Constitutional walking tour, theconstitutional. com/). Tappa obbligata anche alla Elfreth’s Alley, la strada residenziale più vecchia d’America: un vicolo stretto dove s’affacciano bassi edifici settecenteschi. Se la storia a Philadelphia ha un ruolo da primadonna, l’arte non è da meno.