I bimbi e l’importanza di imparare a dormire
Piaceri&Saperi / Un buon sonno serve a far trascorrere giornate serene, anche ai genitori. Mai usare pc o tablet prima di coricarsi
lettino al letto dei genitori o viceversa: un gran movimento notturno, come lo hanno definito i pediatri, che certo non giova al riposo. Lo stesso dicasi per le consuetudini serali: dai cinque anni in poi tv o computer sono l’ultima compagnia prima di Morfeo per oltre sette bimbi su dieci, ma perfino per i piccolissimi da uno a due anni un video sostituisce la ninna nanna nel 40 per cento dei casi. Peccato che avere la tv in camera o guardarla prima del riposo notturno si associ a una riduzione del numero di ore dormite, con effetti negativi sulle capacità di concentrazione e ap- prendimento, sul tono dell’umore, perfino sul rendimento scolastico. Dormire poco e male, per giunta, facilita il sovrappeso fin da piccolissimi: per questo seguire poche, semplici regole per un buon riposo è importante perché « a dormire s’impara, proprio come a camminare o a parlare » , come spiegano i pediatri.
Dormire bene e a lungo è essenziale per ricaricare l’energia: fra uno e tre anni servono da undici a quattordici ore di riposo, dai tre ai cinque anni si scende a dieci- tredici, si cala a nove- undici ore di sonno dai sei ai tredici anni.
Consuetudini regolari e sempre uguali per essere accompagnati nel sonno, apprese fin dalla culla, aiutano a fare sogni d’oro: il bagnetto, la ninna nanna, la lettura di un libro diventano tappe serali precise per indicare che è ora di mettersi a dormire, aiutando ad andare incontro al sonno senza scappare.
I bimbi accettano con difficoltà il distacco notturno, infatti, soprattutto se vedono poco i genitori. Se il tempo coi figli è poco, meglio consolidare “riti” serali piacevoli e utili per accompagnarli a letto: no alla lotta o ai videogiochi, sì alla lettura condivisa o un gioco da tavolo.
L’obiettivo è addormentarsi da soli nel proprio letto: il bambino, anche molto pic-