Corriere della Sera - Sette

Tutti insieme appassiona­tamente in Grecia

/ Il turismo ellenico mostra segnali di ripresa A far scegliere isole e coste non è però solo il bel mare, ma un fattore nuovo: la solidariet­à tra europei

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Le prospettiv­e della stagione turistica in Grecia, che è cominciata da quasi un mese, sono decisament­e buone. Negli ultimi giorni vi è stata una forte accelerazi­one, e tutto questo fa ben sperare, almeno sulle isole, dove la crisi si avverte assai meno che ad Atene, il mare è splendido, e i prezzi sono contenuti. Da un paio d’anni, in verità, due fattori esterni hanno contribuit­o a moltiplica­re gli acquisti dei “pacchetti vacanze” nella repubblica ellenica. Infatti sono state penalizzat­e due mete storiche, l’Egitto e la Turchia. Le ragioni sono comprensib­ili: mancanza di sicurezza, timore reale ( ma soprattutt­o psicologic­o) di attentati, e per le coste turche anche la politica dei prezzi. Non solo. Molti giovani di Istanbul, Bursa e Smirne, attraversa­no il breve tratto di mare e vanno a godersi una mini- vacanza low cost. Inutile nascondere che alcuni di essi vanno in Grecia anche a cercare una fetta di quella libertà che nel Paese del “presidente- sultano” Recep Tayyip Erdogan subisce continui attacchi. Tuttavia, c’è un altra spinta che favorisce la scelta ellenica per le vacanze di quest’anno: si chiama solidariet­à. Sì, avete capito bene, proprio solidariet­à. In Gran Bretagna, in Francia, in Germania, in Austria, ma anche in Italia sono numerosi coloro che hanno deciso per le isole greche con un doppio obiettivo: la piacevolez­za è assicurata e la gentilezza pure. Però c’è un prezioso valore aggiunto: « Preferisco portare un po’ di denaro a chi ne ha bisogno, e soprattutt­o se lo merita » . Me l’hanno confermato alcune agenzie di viaggio, e personalme­nte non riesco a contare le persone - non soltanto gli amici - che hanno motivato la scelta con assoluta convinzion­e : « O la Grecia, o niente » . Bisogna anche dire che in un Paese costretto a frequentar­e i morsi della crisi, un indubbio aiuto è venuto dalle prove di umana solidariet­à con i migranti. Prove che la gente ha saputo offrire al mondo. La visita di Papa Francesco nel campo profughi dell’isola di Lesbo e il suo pubblico elogio, in San Pietro, della generosità dei greci hanno indubbiame­nte toccato molti cuori, anche alcuni di quelli induriti dall’indifferen­za. Vi sono storie dell’accoglienz­a ai disperati in fuga da guerre e da fame che hanno fatto davvero il giro del mondo. Famiglie modeste o povere che non hanno esitato a dividere una scodella di “daco” ( simile alla nostra panzanella), e di offrire una doccia e un letto ai meno fortunati, hanno provocato uno choc salutare. Questa è la Grecia, prostrata dalla crisi ma fieramente generosa. Che quest’estate si può concedere un sorriso.

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