Amartya Sen, maestro e bussola di libertà Fabrizio Barca,
Il mio / «L’economista e Nobel indiano», dice «ha dato una risposta alle paure e alla globalizzazione»
Caro Barca, la ritrovo con piacere a Praiano dove hanno aggiunto alla bellezza della costiera amalfitana otto itinerari d’arte grazie a un progetto finanziato dai cittadini, che si sono autotassati, e da fondi europei: un modello di riscossa civica da imitare secondo lei che, come ministro del governo Monti, aveva fatto un buon lavoro per intercettare maggiori quote dei fondi Ue, e come direttore generale del ministero dell’Economia... « Alt, mi sono dimesso un mese fa. Ritengo che il mio patrimonio di conoscenze possa essere di maggiore aiuto a giovani e associazioni che devono progettare il futuro. E voglio favorire la conoscenza di storie virtuose come quella del museo all’aria aperta di Praiano » .
L’ho sentita parlare di crisi dei partiti, di incertezza generale, di una fase in cui si cercano persone di riferimento delle quali fidarsi. Chi orienta lei?
« L’economista Amartya Sen l’ho conosciuto negli Stati Uniti grazie all’usanza della Banca d’Italia di mandare i suoi funzionari all’estero per aggiornamento. Lo convinsi a venire in Italia ed è cominciata una studiosa amicizia, rafforzata dalla lettura ( favorita dalla rottura di un malleolo nel 2009 che mi costrinse a letto) del suo libro- chiave L’idea di giustizia. Quella lettura mi ha cambiato la vita. Amartya rappresenta, in questi anni che Raccontare l’invisibile. È quello che fa la nuova app sviluppata dalla Pixar e dalla Disney per dare la possibilità alle persone non vedenti di seguire l’ultimo cartone animato nato dai creativi dei due colossi cinematografici, Il ritorno di Dory ( in Italia dal 14 settembre). Il segreto è un applicativo da scaricare sullo smartphone. Già da tempo, negli Stati Uniti, i film hanno a disposizione una traccia audio creata appositamente per i non vedenti, ma pochi cinema sono dotati delle strumentazioni per consentire ai ciechi di usufruirne. Disney Movies Anywhere si scarica su Apple ( una versione hanno acuito le diseguaglianze sociali, una risposta completa alle sfide e alle paure che ci pone la globalizzazione » .
Mi aveva colpito un allarme che Sen aveva lanciato anni fa contro il monoidentitarismo, il pericoloso fanatismo delle identità.
« Amartya ci sprona a impegnarci per prevenire ed eliminare le ingiustizie gravi, partendo dai bisogni del singolo. Lui l’ha chiamata capability, la capacità di mettere gli individui in condizione di sviluppare la personalità e realizzare le aspirazioni grazie al diritto alla salute, al lavoro e all’istruzione: in fondo questo ci dicono i nostri Padri costituenti quando, all’articolo 3, sottolineano che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Un promemoria importante per le sinistre europee, in difficoltà perché parlano poco ai diseredati facendoli finire nelle maglie del populismo. Un altro suo insegnamento è che le soluzioni ai problemi possono nascere solo da un confronto aperto e informato, corredato da numeri e dati di fatto, che ci consenta di raggiungere dei compromessi: lui porta l’esempio della riforma sanitaria voluta da Obama, che non è certo il massimo ma è un passo avanti per mitigare un’ingiustizia » .