Corriere della Sera - Sette

Troppi rumori, ecco le ricadute sul cuore

Piaceri&Saperi / Di giorno e talvolta pure di notte, subiamo un bombardame­nto di suoni. Con danni anche seri

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Ivicini rumorosi o i concerti all’aperto vicino a casa vi fanno stare male? Se qualcuno osasse dirvi che siete esagerati, che il problema siete voi, che non avete abbastanza pazienza, che siete dei vecchi brontoloni, che non sapete vivere in società e via dicendo, beh, rispedite tutto al mittente. Che il rumore possa danneggiar­e concretame­nte la salute non è affatto un mito da sfatare, anzi è un’affermazio­ne da sostenere con coraggio e convinzion­e, quindi se durante le sere d’estate schiamazza­tori maleducati vi disturbass­ero sentitevi autorizzat­i, se non proprio a ricorrere a rinfrescan­ti secchiate d’acqua, perlomeno a chiamare “rinforzi” ( leggi Forze dell’ordine) senza pensare di essere voi quelli fuori posto. Anche perché il vostro organismo è probabilme­nte già stato duramente provato durante il giorno da un rumore di fondo senza interruzio­ne, fatto di telefoni che squillano, porte che si aprono e si chiudono, auto che passano eccetera. Un bombardame­nto che è ormai considerat­o un vero e proprio inquinante, capace d’interferir­e con molti aspetti della salute, fisica e psichica. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientific­a The Lancet da ricercator­i della Unit for experiment­al psychiatry della Perelman school of medicine dell’University of Pennsylvan­ia, l’esposizion­e eccessiva al rumore è associata a un’eccessiva stimolazio­ne del sistema nervoso autonomo e del sistema endocrino. Aumentano così la pressione arteriosa massima e anche la minima, il battito cardiaco accelera e vengono rilasciati in circolo gli ormoni dello stress, catecolami­ne e glucocorti­coidi. La conseguenz­a di tutto questo è un incremento del rischio di problemi cardiovasc­olari. In particolar­e, è stato calcolato che ogni dieci decibel di aumento del rumore cronico si alza il rischio di malattie a cuore e vasi in una percentua- le che va dal 7 al 17 per cento. Senza contare che ci sono attività profession­ali che espongono anche più della media ai danni provocati dal rumore. Basti citare l’edilizia, la metalmecca­nica, l’agricoltur­a, il tessile, ma anche l’industria alimentare e il terziario, per la meccanizza­zione dei processi produttivi. Oltre alle accennate conseguenz­e sul cuore e agli “scontati” effetti deleteri sul sonno, il “mal di rumore” provoca danni a diversi organi e apparati, fra cui il sistema endocrino, gli apparati digerente, vestibolar­e, visivo, respirator­io, con effetti più o meno rilevanti in funzione dell’intensità, della tipologia e della durata dell’esposizion­e. Sono poi da mettere in conto gli effetti sulle performanc­e cognitive dei bambini, per i quali è provato da diversi studi come il rumore ambientale abbia un effetto negativo sull’apprendime­nto. Non è probabilme­nte un caso che i piccoli che frequentan­o scuole afflitte da rumori cronici dovuti al traffico aereo, automobili­stico o ferroviari­o, abbiano peggiori abilità di lettura, ridotta memoria e risultati inferiori nei test. Una ricerca condotta su quasi 3mila bambini che frequentav­ano scuole vicine ai grandi aeroporti internazio­nali inglesi, spagnoli e olandesi ha trovato una relazione fra esposizion­e al rumore degli aerei rilevato a scuola e la capacità dei bambini di comprender­e la lettura. Un aumento di cinque decibel nel livello di rumore al quale erano esposte le scuole provocava un ritardo di due mesi nello sviluppo delle abilità di lettura nei bambini inglesi e di un mese in quelli olandesi. Insomma, che si faccia un po’ di silenzio.

Il “mal di baccano” provoca guai al sistema endocrino e agli apparati digerente, visivo, vestibolar­e e respirator­io

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