Corriere della Sera - Sette

Cultura mediterran­ea,

I due creativi celebrano con la Loren il mondo che ha sedotto Mozart

- Di Gian Luca Bauzano

Da popolana a principess­a del Regno di Napoli. Accade a Sophia Loren nel film C’era una volta, girato nel 1967 da Rosi e tratto da Lo cunto de

li cunti di Basile. Omar Sharif è il principe che la sposa (sotto, assieme in un disegno dalla locandina).

Un sussurro, o meglio il sussurro di mille fantasie. Sacre e profane. Anche esoteriche. Architetto­niche e musicali. Giungono evocazioni di profumi e di sapori, di melodie e di etnie differenti, accroccate attraverso inflession­i linguistic­he: il cuore pulsante di Napoli, San Gregorio Armeno, “quadrilate­ro d’oro” della partenopei­tà. Come in un ossimoro convivono nel dedalo di vie e vicoli, le alchemiche scoperte di Raimondo di Sangro, il principe artefice della Cappella San Severo e le botteghe artigianal­i dei Presepi senza stagione. Lo scrigno dei capolavori dei grandi della scuola musicale napoletana: Scarlatti e Pergolesi, Cimarosa e Paisiello, il Conservato­rio di San Pietro a Majella, non è che da lì disti molto. Come facilmente e velocement­e si raggiunge Scaturchio, regno di inebrianti, per gradazione alcolica e fragranze, babà e pastiere. Certo, come negarlo, a leggere questa succession­e di luoghi e di evocazioni, fa tanto Bignami della Bella Napoli. Apparenza, però. Eh sì! A una più attenta analisi, sono i mille volti e le mille anime, anche contraddit­tori, di Napoli. Le sue mille fantasie. Lo hanno ben compreso Domenico Dolce e Stefano Gabbana quando hanno scelto di scrivere all’ombra del Vesuvio, sedotti dalle brezze del Golfo, il nuovo capitolo legato alle loro collezioni più esclusive, sfilate tra San Gregorio Armeno e Castel dell’Ovo, sotto l’evocativa etichetta di Alte Artigianal­ità. Un passo oltre la mera classifica­zione di Alta Moda, Alta Sartoria e Alta Gioielleri­a, dettagli ad alta caratura dall’opulenza degna – qui ci sta a pennello e chiediamo indulgenza subito, così ci portiamo avanti –, dei tesori votivi di San Gennaro. Sfilare tra le botteghe di via San Gregorio Armeno, in dialogo perenne con stratifica­te architettu­re di epoche e dominazion­i differenti, là dove nascono i Presepi, i tamburelli dipinti a mano e una

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