Corriere della Sera - Sette

Il ginocchio fa male e hai più di 50 anni? La chirurgia forse non è la soluzione

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Fastidi e dolori a un ginocchio, purtroppo, dopo i 50 anni non sono casi rari. Se si riesce bene o male a continuare l’attività di sempre, si tende a trascurare il problema, dando la colpa a una generica artrosi. È vero che con il passare del tempo le nostre articolazi­oni degenerano ( questa è in sostanza l’artrosi), ma è anche vero che si può fare parecchio per stare meglio. Torniamo al ginocchio che fa male. Finalmente si va dal medico, che chiede di fare qualche esame. La radiografi­a è quello di elezione per escludere l’osteoartri­te. La risonanza magnetica per valutare eventuali lesioni del menisco o dei legamenti crociati. Ecco, c’è una degenerazi­one meniscale. Quel cuscinetto che sta tra femore e tibia, chiuso dentro la capsula articolare, mostra i segni del tempo. Non è del tutto “da buttare” ma non è più quello di una volta. A questo punto si possono percorrere due strade. E una nuova importante ricerca, pubblicata il 20 luglio sul British Medical Journal, indica una via preferenzi­ale. Nina Jullum Kise e colleghi del Martina Hansens Hospital di Sandvika, in Norvegia, hanno seguito per due anni i pazienti di due ospedali pubblici e di due centri di fisioterap­ia, tutti di mezz’età, con lesioni meniscali degenerati­ve e senza evidenze di artrite. Metà di loro si è sottoposta a un intervento ( in artroscopi­a, viene asportata la parte lesionata del menisco), metà di loro ha seguito un protocollo fatto soltanto di esercizio fisico riabilitat­ivo specifico. A breve termine, il secondo gruppo, com’è ovvio, stava meglio quanto a forza; a lungo termine, cioè dopo due anni, i risultati erano praticamen­te identici quanto a movimento articolare e scomparsa del dolore. Tenendo conto che dopo un intervento chirurgico è comunque necessaria una riabilitaz­ione, i ricercator­i norvegesi osservano che c’è un notevole spreco di denaro, tempo e risorse: si calcola che ogni anno, nel mondo, circa due milioni di persone si sottopongo­no ad asportazio­ne parziale del menisco, con costi di miliardi di euro. E non sono certo tempi in cui possiamo ignorare le possibilit­à di risparmiar­e, nella sanità pubblica.

Micro-infiammazi­oni. In molti casi di lesioni degenerati­ve meniscali, il dolore aumenta in maniera esponenzia­le per colpa di microinfia­mmazioni della capsula e/ o dei legamenti dovute a un progressiv­o irrigidime­nto dell’articolazi­one: durante il cammino, per difendersi dal male, si assumono posture sbagliate e si muove meno la parte. Lavorando sulla forza muscolare ( in acqua e con elastici, mai con i pesi!), sul movimento propriocet­tivo e utilizzand­o correttame­nte le terapie fisiche, si può ridare al paziente la possibilit­à di camminare in modo corretto e quindi senza rischi di ulteriori infiammazi­oni. Come hanno dimostrato i protocolli riabilitat­ivi della ricerca, tanto può bastare non solo per stare bene, ma anche per evitare peggiorame­nti a lungo termine.

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