L’algoritmo non può spostare il Nord al Sud
/ La protesta degli insegnanti del Meridione contro il trasferimento non tiene conto che devono andare dove ci sono più studenti
Esodo o non esodo? Continuano le proteste degli insegnanti contro i trasferimenti di sede che sono stati previsti dal piano straordinario di mobilità. A essere colpiti da questo programma sono in particolar modo i docenti del Sud che, da settembre, saranno chiamati in massa a trasferirsi a lavorare al Nord. Proprio per protestare contro la dislocazione sono state organizzate numerose manifestazioni di protesta. Tra le ragioni dei professori interessati dall’esodo ci sarebbe anche il danno economico derivante dal trasferimento dal Sud al Nord. Che succede? Lo ha spiegato molto bene Gian Antonio Stella sul “Corriere”: « Lo studio capillare che spazza via certi slogan urlati in questi giorni è di “Tuttoscuola”. Che grazie a un monitoraggio capillare, nome per nome, regione per regione, dimostra: “Solo il 37% degli studenti italiani risiede al Sud, Isole incluse ( 18 anni fa era il 47%); mentre ben il 78% dei docenti coinvolti in questa tornata di trasferimenti è nato nel Meridione”. Risultato: la scuola italiana è come una “grande nave con un carico molto più pesante a prua ( il Nord del Paese), che fa scivolare gradualmente verso quella prua una quota crescente del personale, collocato in misura preponderante a poppa ( al Sud)”. E non c’è algoritmo che, quella nave, possa raddrizzarla. Almeno in tempi brevi » . L’algoritmo cui si riferisce Stella è quello usato per incrociare dati, per distribuire le cattedre in base a vari parametri ( anzianità di servizio, titoli, specifiche esigenze familiari...), per rispettare le preferenze di destinazione. Certo, il “cervellone” del Miur, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, può aver commesso errori, ma non c’è ragione per parlare di esodo o di deportazione. Come ha ironicamente commentato Luciano Capone sul “Foglio”, « è mancata solo l’intonazione del “Va pensiero” per l’abbandono della propria terra, ma per il resto il racconto del trasferimento degli insegnanti nelle scuole del Nord ha toccato le stesse punte di tragicità della deportazione dei giudei a Babilonia. “La violenza a cui sono sottoposti in questi giorni i docenti italiani è inaccettabile Un momento della protesta dei docenti neo assunti in ruolo contro i trasferimenti. e le responsabilità sono tutte di questo sciagurato governo”, dice la parlamentare del M5S Silvia Chimienti accusando il sovrano Matteo Nabucodonosor, artefice della deportazione attraverso lo spietato algoritmo. I docenti, strappati dal ridente Meridione, saranno costretti a spostarsi in località inospitali, gelide, dove l’interazione con gli autoctoni è complicata, città come Udine, Pordenone, Milano, Mantova) » .
LA SCELTA. Una volta gli insegnanti sostenevano che la matematica non è un’opinione. Se la maggior parte degli studenti risiede al Nord e la maggior parte degli insegnanti risiede al Sud ci sono solo due soluzioni. O si spostano gli studenti ( il cui numero è infinitamente superiore a quello dei docenti) o si spostano gli insegnanti. Fate voi.