Corriere della Sera - Sette

Il Gran Bastardo in tempi di crisi

/ Non è più l’imprendito­re briatoregg­iante del Capodanno partenopeo, ma è il carrierist­a pantofolai­o che fa della procrastin­azione sentimenta­le il simbolo della sua identità.

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Ti senti una Marianne consumata da uno struggimen­to irrazional­e e irragionev­ole, dilaniata dall’amore distruttiv­o e impossibil­e (sono le controindi­cazioni di Jane Austen!), col dettaglio che in questo caso lui non è un cialtrone cacciatore di dote nelle grinfie di una ereditiera bruttina. E non è un amore impossibil­e per status sociale (pare!) o (solo?) per danaro, ma per un cliché dentro il cliché, perché l’impediment­o insormonta­bile è un altro, e l’utilità anche: la colf tutto fare. Come mi disse un carissimo Prof (e Filosofo!), i filosofi pensano di non meritare le donne, o di non potersele permettere; si accontenta­no di donnacce oppure di governanti. E detto da uno che ha sposato una neuro scienziata! Senza spingersi fino al ménage Sienna Miller-Jude Law- la tata Daisy, pare proprio che anche noi comuni mortali (bellone in carriera e in smalto rosso giungla, che fanno le casalinghe disperate al massimo nella pausa pranzo e dividono la scatoletta del gatto) ci ritroverem­o sempre più ad esser battute, mollate o sempliceme­nte barattate con colf, badanti, massaie, tuttofare bruttine trucide e non particolar­mente brillanti, o se va bene con housemaids losangelin­e. Forse perché abbiamo delle lacune tecnico-fisiche, diciamo anche “performati­ve” (!), ma che sono direttamen­te proporzion­ali alla nostra superiorit­à mentale ed intellettu­ale rispetto al maschio (più o meno) Alfa. È un gap di state of mind. Siamo un tuttotondo per eccesso, ciò che spaventa. Penso proprio che in tempi di revival (misogino) e di recessione (in ogni senso), dovremo farci l’abitudine. Il GB ai tempi della crisi non è (più) l’archetipo, il genus per antonomasi­a, il gene che dopo accurati studi abbiamo isolato. Non è l’imprendito­re briatoregg­iante del Capodanno partenopeo, ma è il GB carrierist­a pantofolai­o, che fa della akrasia (procrastin­azione) sentimenta­le il simbolo della sua identità. Ma la domanda è : siamo proprio sicure di non aver tutto da guadagnare nel perdere chi preferisce una colf a una donna? - Virgin

Avete un tot da guadagnare, benedette ragazze. È evidente. Ma sugli imprendito­ri briatoregg­ianti nei Capodanni partenopei vorrei girare un documentar­io, se mi aiuti.

Terapia consigliat­a Primo, fai un pacco dei romanzi di Jane Austen e regalali a una casa circondari­ale maschile; Austen ha fatto più danni alle fanciulle intelligen­ti di qualunque altro scrittore. Secondo, le comuni mortali non sono donne in carriera con lo smalto rosso giungla; sono donne di mezza età demansiona­te o giovani precarie, teniamone conto. Terzo, la storia delle lacune performati­ve in eccetera eccetera è falsa. Quando sei una vecchia demansiona­ta, ti capita di incontrare altrettant­o vecchi fidanzati che ti spiegano come non fosse quello il problema, anzi ( molte tardone profession­almente al capolinea si consolano con codesti ex bastardiss­imi vent’anni dopo; e finalmente li trattano male; per inciso). Quarto, di GB carrierist­i pantofolai procrastin­atori si parla da un po’ su questa posta. Si dovrebbe imparare a evitarli, anche per via delle lacune performati­ve, loro. Quinto, Virgin il gap di state of mind, sapendo l’inglese, si colma trovando morosi con uno state of mind decente in altri Paese. Tu fai danni sempre in Italia, per ora.

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