Corriere della Sera - Sette

La nuova vita del pane di ieri

/ Con la legge contro lo spreco alimentare appena approvata, sarà finalmente possibile utilizzare cibo oltre la scadenza

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Martedì 2 agosto scorso il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge contro lo spreco alimentare che è composta da 18 articoli. Finalmente si semplifica la vita dei cittadini e delle aziende che vogliono regalare le loro eccedenze di cibo alle onlus impegnate a favore dei poveri. I Comuni possono fare sconti sulla Tari a chi ha deciso di impegnarsi. Il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, l’ha definita « la più bella eredità del dopo Expo » . Grazie a questa legge si potranno raddoppiar­e le quantità di cibo raccolta e distribuit­a, puntando ad arrivare subito dalle 500 mila tonnellate all’anno di oggi a un milione nel giro di pochi anni. Una delle caratteris­tiche più interessan­ti di questa legge è che non ci sono obblighi di donazione, ognuno, se crede, può farlo o meno. Coloro i quali aderiranno saranno comunque agevolati da una procedura burocratic­a per la tracciabil­ità degli alimenti più snella del passato. Ciò va incontro soprattutt­o ai piccoli commercian­ti, in opposizion­e della legge francese che invece non solo obbliga a donare, ma prevede anche sanzioni per chi non lo fa. La priorità è assolutame­nte per gli indigenti. Infatti, la legge appena approvata rimarca che il cibo dev’essere destinato anzitutto a loro: dai dati Istat nel 2015 risultavan­o essere oltre 4 milioni e mezzo. Una delle strutture più produttive in questo campo è la Fondazione Fratelli di San Francesco di Milano che nel 2010 ha distribuit­o agli assistiti 470 mila pasti, diventati oltre un milione nel 2013 e un milione e 200 mila nel 2015: il 40% dei richiedent­i sono italiani, perché la crisi continua a mordere.

Latte acido ancora buono. I numeri dello spreco di cibo fanno impression­e: 5 milioni e mezzo di tonnellate alll’anno, 12 miliardi buttati al vento in Italia. Questa legge etica concede una “newlife” alle derrate avanzate, che prima, per legge, finivano nei cassonetti per aver esaurito la loro “shelf life”, ovvero la loro scadenza, quindi il loro tempo di vendita. Alla scadenza, infatti, non tutti gli alimenti sono da buttare, come per esempio il caso del pane fresco che a fine giornata diventa pane raf- fermo. Da sempre invece è una risorsa in cucina. Chi ama particolar­mente il pane fragrante da forno può ottenere quella fragranza bagnando il pane secco per poi lasciarlo scaldare in forno. Oppure si può ammollare in acqua o latte e aggiungere questa pappa a diversi impasti dolci e salati. Lo stesso vale per i formaggi, validis- simi anche oltre la data di scadenza, tritati o sciolti e aggiunti agli impasti insaporisc­ono e nutrono. Persino il latte acido può essere un ingredient­e di una torta al posto o insieme allo yogurt. Anche le foglie esterne delle insalate o le insalate un po’ vecchie possono essere cotte e consumate in sicurezza con tutta tranquilli­tà e gli esempi potrebbero continuare. I Comuni, inoltre, avranno facoltà di ridurre la Tari, la tassa sui rifiuti, a chi dona il cibo alle onlus: non è tuttavia prevista alcuna sanzione a chi non si adegua alla nuova normativa, mentre in altri Paesi europei vengono comminate delle multe a chi si ostina a gettare il cibo. di

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