Corriere della Sera - Sette

Il tramonto delle teste d’uovo

/ Gli studiosi hanno sempre letto la realtà meglio dei populisti. Ma due mesi dopo la Brexit, i loro errori indicano che hanno seguito un calcolo politico

-

ella storia, i movimenti cosiddetti populisti hanno sempre attaccato, anche con violenza, le “teste d’uovo”. Gli studiosi, gli esperti, i grandi professori erano avversari naturali di chi diceva di essere dalla parte dell’uomo qualunque, di chi sosteneva che il sapere era usato contro il popolo. In Europa come in America. Poi, finiva sempre che, in un modo o nell’altro, le teste d’uovo se la cavavano. I loro critici scivolavan­o nell’oblio. Le loro analisi venivano vendicate, anche perché spesso erano sensate e riuscivano, più o meno bene, a fotografar­e la realtà. Questa volta è diverso. I cosiddetti esperti stanno vagando per i prati senza una direzione, prevedono cose che non succedono, sbagliano tutto. Spesso si cita la ripetuta incapacità di stuoli di economisti di prevedere l’andamento dell’economia, il fatto che da anni la realtà si dimostri sempre diversa da quella immaginata. Vale per grandi istituzion­i come il Fondo monetario internazio­nale e l’Ocse, vale per i funzionari dei governi, vale quasi sempre per gli accademici e per chi lavora in centri di studio privati. Faticano a misurare e a capire un mondo che si sta trasforman­do e fa saltare punti di riferiment­o storici. C’è però di più di un semplice disorienta-

NGli scenari catastrofi­sti disegnati per la Gran Bretagna dalle teste d’uovo non si sono realizzati, solo la sterlina si è svalutata. Segno che forse sono stati mossi da logiche di schieramen­to. mento di fronte al nuovo. La decisione del Regno Unito di uscire dalla Ue avrebbe dovuto – secondo una parte consistent­e dell’ufficialit­à degli esperti – provocare catastrofi. Prima di tutto in Gran Bretagna: una recessione immediata, fughe di banche dalla City di Londra, chiusure di aziende, crollo dei redditi dei britannici. In più, ciò avrebbe dato un colpo notevole alle economie dei Paesi della Ue. Due mesi dopo il referendum sulla Brexit, possiamo dire che questi scenari, in alcuni casi estremi e dipinti a tinte drammatich­e, non si sono realizzati: l’economia britannica è viva, la Borsa di Londra sale, addirittur­a anche i prezzi delle case non stanno crollando. Solo la sterlina si è svalutata e ciò nel medio periodo provocherà danni all’economia del Regno. Ma la catastrofe non c’è stata e probabilme­nte non ci sarà. Com’è stato possibile che fior di esperti e di studiosi si siano sbagliati in questa misura? Il sospetto è che una buona parte dei catastrofi­sti non parlasse perché aveva studiato la situazione ma si muovesse con motivazion­i ideologich­e e politiche. Di schieramen­to. Raccontand­o dunque una storia che alla prova dei fatti non sta in piedi. Questa volta, le teste d’uovo non ne usciranno bene. Problema serio.

@ danilotain­o

 ??  ?? Fiasco sospetto
Fiasco sospetto
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy