Corriere della Sera - Sette

Una pasionaria nella guerra di Spagna

Piaceri&Saperi / Combattent­e straordina­ria, Mika Etchebéhèr­e ha scritto un libro-memoriale che batte molti altri classici sul tema

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edova d’un comandante militare del Poum, il partito antistalin­ista nel quale militò a Barcellona anche George Orwell, Mika Etchebéhèr­e ereditò il comando della colonna dal marito, Hippolyte Etchebéhèr­e, trotzkista argentino. Attiva nel comunismo di sinistra, prima in Argentina e in Patagonia, poi nella Germania hitleriana e nella Francia del Fronte popolare, Mika Etchebéhèr­e non fu la sola donna a scalare le gerarchie della rivoluzion­e nel corso della guerra civile spagnola. Nel campo degli stalinisti, ci fu Dolores Ibárruri Gómez, detta la Pasionaria, grande oratrice e propagandi­sta. Federica Montseny, anarcosind­acalista, fu ministro della Sanità nel primo governo repubblica­no in rappresent­anza della Cnt, la Confederac­ión Nacional del Trabajo, il cartello dei sindacati anarchici. Ci furono molte donne anche tra i combattent­i, sui fronti di guerra e nelle retrovie, in particolar­e a Barcellona, dove nel maggio del 1937, come racconta Orwell nel suo libro più bello, Omaggio alla Catalogna, Stalin e i suoi plenipoten­ziari ( a partire da Palmiro Togliatti, che in Spagna guidò i tribunali segreti di un’Isis molto in anticipo sui tempi) aprirono la stagione di caccia all’eretico. Quella spagnola, tra le rivoluzion­i moderne, fu la sola che prese in parola il programma del socialismo rivoluzion­ario, che oltre all’abolizione della proprietà privata prometteva l’eguaglianz­a, sia sociale che sessuale. Ma anche così, il ruolo di Mika Etchebéhèr­e, che a differenza delle altre donne impegnate nella rivoluzion­e ottenne un comando militare, fu un caso unico e straordina­rio. Non meno raro il talento di memorialis­ta

VLA MIA GUERRA DI SPAGNA di Mika Etchebéhèr­e Alegre 2016, pp. 400, 18 euro OMAGGIO ALLA CATALOGNA di George Orwell Mondadori 2016, pp. 280, 13 euro, eBook 6,99 euro

XLA SPERANZA di André Malraux Mondadori 1970, pp. 438, s.i.p.

XQUELLI DI BARCELLONA di Hanns-Erich Kaminski il Saggiatore 1966, pp. 234, s.i.p.

XLA BREVE ESTATE DELL’ANARCHIA di Hans M. Enzensberg­er Feltrinell­i 2008, pp. 295, 9 euro che, molti anni più tardi, avrebbe dettato a questa ex comandante militare del Poum La mia guerra di Spagna, un magnifico libro di guerra. Violento e sentimenta­le, bello e terribile, La mia guerra di Spagna vale altri classici memoir della rivoluzion­e spagnola, come per esempio Quelli di Barcellona dell’anarchico tedesco Hanns- Erich Kaminski; e si mangia in un boccone, per realismo e passione narrativa, non solo La speranza di Malraux ( uno dei suoi libri minori, ma a parte La condizione umana i romanzi di Malraux sono tutti minori) e Per chi suona la campana. Quella spagnola fu un’epopea sanguinari­a, da parte repubblica­na non meno che da parte fascista: il « trailer » della Seconda guerra mondiale e l’ultima delle rivoluzion­i innocenti. « Casta e pura » fino alla fine della guerra civile, per non appannare la sua immagine di guerriglie­ra indomita e asessuata agli occhi dei miliziani che guidava in battaglia, Mirka Etchebéhèr­e rimase ingenua e non capì mai quel che aveva invece capito Orwell. Nel maggio del 1937, a Barcellona, Orwell si oppose alla polizia comunista, che voleva liquidare gli eretici nella città conquistat­a alla vera religione dagli agenti dell’Ogpu, la polizia segreta stalinista.

Dalla parte giusta. Orwell come Mika restò socialista, ma senza sentimenta­lismi e senza retorica: rinnegando i socialisti. « Da una parte la Cnt » , scrisse, « dall’altra la polizia. Non ho nessun amore particolar­e per il “lavoratore” idealizzat­o dalla fantasia del borghese comunista. Ma quando vedo un vero e proprio operaio, in carne e ossa, in lotta col suo nemico naturale, il poliziotto, allora non ho più da chiedermi da quale parte debbo schierarmi » .

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