Corriere della Sera - Sette

Un risuonar di tacchi e nacchere. Spettacoli all’aperto, omaggi alle gitane. Poi l’archivio con i documenti sui coloni americani

- Museo de Baile Flamenco, delle Indie

er quasi un mese, dall’ 8 settembre al 2 ottobre, Valencia è tutta un risuonar di tacchi e nacchere. Da quest’anno infatti la Biennale del Flamenco, appuntamen­to imprescind­ibile per gli appassiona­ti della danza ( e della musica) andalusa, non si svolge soltanto nei teatri ma invade piazze, strade e mercati della città. Accanto al cartellone ufficiale ( 70 eventi che avranno luogo sui palcosceni­ci tradiziona­li) che annovera artisti come i chitarrist­i Rafael Riqueni e Tomatito, il cantante José Mercé, i ballerini Eva Yerbabuena, Pastora Galván, Ballet Flamenco de Andalucía, ci sarà la programmaz­ione parallela El flamenco está en cualquier parte con performanc­e e spettacoli in luoghi aperti e pubblici. Da non perdere le esibizioni di Alberto Cortés & Col- lectiv LOOPA al Mercado de la calle Feria il 16 settembre, di Sara Cano in plaza Céramicas Mensaque e lo spettacolo Romnia, inno alle donne gitane, di Belén Maya. D’obbligo una visita al

Pvoluto dalla leggendari­a ballerina Cristina Hoyos in un antico palazzo del quartiere Santa Cruz, che racconta la storia, illustra la tecnica, mostra gli abiti e gli accessori della celebre danza, nel 2010 inserita dall’Unesco nella lista dei Patrimoni Immaterial­i dell’Umanità. Poco lontano si trova lo storico Hotel Casas de la Judería, una manciata di stanze raccolte attorno a una teoria di patii ( lascasasde­lajuderias­evilla. com, da 194 euro). Fate un giro tra i capolavori del centro storico: l’Alcázar ( il palazzo reale); la Cattedrale ( costruita sopra una moschea ne conserva l’antico minareto trasformat­o in torre campanaria, la Giralda); l’Archivio che custodisce i documenti relativi alla scoperta e alla colonizzaz­ione delle Americhe. Tappa golosa a El Rinconcill­o: è il bar più antico di Siviglia ( fondato nel 1670) e sfoggia manifesti e arredi d’epoca. Il menu, un trionfo di tapas, è tracciato a gessetto su una grande lavagna sopra il bancone ( sui 12 euro).

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