Perché correre, se camminare è meglio
Piaceri&Saperi / Fare footing non va sempre bene. Le passeggiate a ritmo veloce hanno invece solo vantaggi. A pagare è la costanza
Correre fa bene a tutti, sempre. Vero? No, non è vero: ecco un mito da sfatare: correre non è l’attività fisica ideale per tutti. A volte può essere molto meglio camminare. Prima di “prendere la rincorsa” bisogna meditare un attimo. È un grande classico dell’allenamento iniziare con molto entusiasmo e lasciarsi trascinare dall’euforia che l’esercizio fisico produce. Chi non lo ha sperimentato? Prima di iniziare ad allenarsi bisogna farsi quasi violenza per cominciare e dopo che si è “partiti” non ci si riesce a fermare: « Più si fa più si farebbe » . Colpa, anzi merito, dei benefici complessivi dell’esercizio aerobico sull’intero organismo e in particolare sull’umore, grazie all’aumento di produzione delle endorfine ( gli “ormoni della felicità” che il nostro organismo produce se adeguatamente sollecitato). Tutto bene quindi? Non sempre. Talvolta il risultato di tanto entusiasmo ha qualche effetto indesiderato, specie se non si è più giovanissimi. Se, infatti, gli anni “pesano”, sia sulla carta d’identità sia sulla bilancia, prima di lanciarsi su strade o tapis roulant meglio fare un salto dal medico per qualche controllo, soprattutto dell’apparato cardiovascolare e muscolo- scheletrico. Fra i problemi a carico del primo che potrebbero invitare alla cautela ci sono per esempio ipertensione, aritmie, malattie della valvole cardiache e insufficienza coronarica. Per quanto riguarda il secondo, se si è tagliato il traguardo degli “anta” meglio accertarsi che le articolazioni di anche, ginocchia e caviglie possano reggere le sollecitazioni dello jogging. Fra le articolazioni meglio ricordare che ci sono anche quelle fra una vertebra e l’altra: insomma se ci sono ernie al disco o protrusioni discali meglio essere prudenti. E allora niente esercizio? Nient’affatto, se il medico è d’accordo si può optare per la camminata più o meno veloce, a seconda dei casi, magari “gravata” da un po’ di pendenza, e i benefici saranno comunque notevoli. A trarne vantaggio saranno innanzitutto proprio cuore e vasi. Dopo un po’ di tempo che ci si allena regolarmente, diminuiscono la pressione, la frequenza cardiaca, il colesterolo “cattivo” ( Ldl), la glicemia ( glucosio nel sangue) e aumenta il colesterolo buono ( Hdl). Tutto ciò riduce il rischio di diabete, ictus, infarto e trombosi. In più si dorme meglio e si previene l’osteoporosi. Senza contare che anche la camminata veloce, come la corsa, favorisce la produzione di endorfine e di altri oppioidi naturali, le encefaline, che riducono l’ansia e migliorano l’umore. E la bilancia? Anche lei si sentirà “alleggerita” perché pure camminare, e non solo correre, contribuisce a tenere il peso sotto controllo ( ovviamente se non si vanifica la fatica con stravizi alimentari). Per i camminatori valgono comunque alcuni consigli che in genere vengono dati ai corridori. Prima di tutto le scarpe devono essere adatte al cammino lungo e intenso, quindi comode e sufficientemente ammortizzate. È poi utile idratarsi, bevendo magari un paio di bicchieri d’acqua mezz’ora prima di camminare e anche durante l’attività, soprattutto se si suda molto. L’obiettivo per chi inizia non dev’essere andare veloce per molti chilometri, ma puntare sulla durata. Una lunga camminata ogni tanto fa bene, ma i risultati sono decisamene più interessanti se la si ripete regolarmente, due o tre volte a settimana. Non siete ancora convinti che non solo correre, ma anche camminare, fa bene? Allora rivangate qualche ricordo scolastico: « Festina lente » ( fai in fretta ma lentamente), dicevano i latini.
Una camminata fa diminuire la pressione, la frequenza cardiaca, il colesterolo emigliora l’umore, grazie alle endorfine