Corriere della Sera - Sette

Mondi lontani

Identità, ha vissuto due guerre mondiali e narrato finendo i suoi giorni a Positano: aveva solo 37 anni

- Di Diego Gabutti

Lev Nussimbaum, alias Essad Bey, alias Kurban Said, nacque ebreo ashkenazit­a a Baku, sotto Nicola II, e morì musulmano in Italia, sotto Mussolini Dux, per metà sorvegliat­o speciale e per metà ospite del regime fascista. Storico e saggista, romanziere, incline agli pseudonimi come lo sono anche gli attori e le spie, autore di best seller presto dimenticat­i, “Kurban Said” era figlio d’un grande petroliere, Abraham Nussimbaum, che passò per un camino a Treblinka nel 1941, e d’una giovane bolscevica, Berta Slutsky o Slutzkin, che morì ( forse suicida) prima della rivoluzion­e d’ottobre, quando Lev aveva soltanto otto anni e il Soviet supremo, per non parlare del Comintern, l’Internazio­nale comunista fondata a Mosca nel 1919, erano ancora nel mondo della luna. In famiglia, molti anni più tardi, si sarebbe mormorato che Berta fosse amica di Stalin e vicina al suo gruppo d’“espropriat­ori” e di tagliagole georgiani che alimentava­no le casse del partito leninista ( all’epoca an- cora un gruppuscol­o) rapinando banche e assaltando vagoni postali come i bandidos messicani e i gringos nei film di Sam Peckinpah. Sembra addirittur­a che Stalin, quando la polizia zarista gli dava la caccia nei primi anni del secolo, avesse trovato rifugio per qualche mese a Baku, ospite dei Nussimbaum. All’epoca Lev, nato nel 1905, era molto piccolo, sempre che fosse già nato. Nel 1931, ancora giovanissi­mo ma scrittore già affermato, avrebbe dedicato a Stalin una biografia ( Stalin, Garzanti 1946). Non è una biografia particolar­mente bella, né particolar­mente informata, ma è una delle prime, se non la prima in assoluto, in anticipo persino sullo Stalin di Boris Souvarine ( Adelphi 1983), un classico della letteratur­a politica novecentes­ca che uscì in prima edizione soltanto quattro anni più tardi, nel 1935. A differenza della madre, in ogni modo, che forse era stata un membro del Mucchio selvaggio staliniano o forse no, che forse era morta suicida o forse no, Lev Nussimbaum non

Dedicò due biografie critiche a Stalin e Lenin, mentre fu agiografo di Maometto. Scrisse anche romanzi che divennero popolari negli anni Venti e Trenta

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