Il fascino “maledetto” di Lucas Ossendrijver
( a partire da 780 euro). Giacca a due bottoni semi foderata in lana operata con inedite sovrapposizione cromatiche del blu, beige e marrone bruciato, per un effetto check tridimensionale, Manuel Ritz ( 340 euro). Pantalone regular fit in lana lavata con una pince; fantasia con disegno tartan, Berwich ( 222 euro).
Giubbotto in nylon tecnologia Sub- Zero con tessuto a telaio effetto principe di Galles, Herno ( 870 euro).
Pantalone con stampa check taglio a sigaretta e tasche laterali, Hilfiger Denim ( 119 euro).
styling o scelto di pubblicare lo scatto che preferisco, tra le foto di Toni Thorimbert fatte ad Adriano Giannini. Mi piace tutto: luce, espressione dell’attore, la composizione del set, i colori. E tra tutti gli outfit di Lanvin che Giannini ha scelto di indossare per questo è uno tra quelli che prediligo. La collezione autunno/ inverno di Lanvin, è la prima disegnata da Lucas Ossendrijver da solo, senza Albert Elbaz, che aveva già lasciato la maison l’anno scorso. In dieci anni di sfilate uomo, questa (Parigi, Gennaio 2016) è stata senza ombra di dubbio la più convincente. Ossendrijver, probabilmente più libero dai vincoli professionali dell’ex direttore creativo, prova (e riesce) finalmente a credere in sé stesso, e ottiene un consenso – come si suol dire – di pubblico e di critica. Il designer olandese dimostra nel suo lavoro una tale dose di romanticismo che non può lasciare indifferenti. Puoi anche odiare, quel modo di vestire, anarchico, vissuto, volutamente scompaginato, dissestato, arruffato e scomposto. Ma è innegabile che dietro un’ideale estetico così poco tradizionale, così fashion ma di quel fashion che non dà nell’occhio, che non si esibisce, che non ti acceca, c’è un sentimento appassionato che ricorda – con un pizzico di nostalgia – il fascino “maledetto” di Rimbaud e di Verlaine.
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