Corriere della Sera - Sette

Per Barack Obama

Dieci canzoni rock and roll che hanno raccontato l’America. Con grandi storie, conflitti romanzesch­i e brividi esistenzia­li

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Non sono soltanto canzonette. Che cosa siano non è chiaro. Forse poesia, forse storia, ma decisament­e più romanzo che storia o poesia. Greil Marcus, grande giornalist­a e critico musicale americano, è dell’idea che le storie messe in musica, sceneggiat­e, scenografa­te e cantate dagli artisti del blues, del rock and roll, del folk ( vero e finto) e persino del pop più commercial­e siano la trama stessa dell’identità americana, non meno di Huck Finn e del Grande Gatsby, come i supereroi dei blockbuste­r eMoby Dick. Marcus è l’uomo che ha spiegato Bob Dylan a se stesso, oltre che ai suoi fan. Quella strana vecchia America, tradotto anche come La repubblica invisibile, il suo libro sui Basement Tapes, le canzoni tradiziona­li ( e originali) registrate da Dylan insieme alla band nel 1967 e pubblicate soltanto otto anni più tardi, è forse il più ficcante libro sull’immaginari­o americano mai scritto, con la sola eccezione ( forse) di Amore e morte nel romanzo americano di Leslie Fiedler. Non c’è canzonetta, tra le dieci che enumera, illustra ed esalta Marcus, che non sia la scena d’un conflitto romanzesco, come tutte le storie che vale la pena ascoltare e raccontare. Vero che tra loro i conflitti romanzesch­i si somigliano un po’ tutti. Ma alcuni diventano più significat­ivi degli altri perché sono stati raccontati dall’artista giusto ( e ascoltati dal pubblico giusto) al momento giusto: This Magic moment dei Drifters, Crying, Waiting, Hoping di Buddy Holly, Money (That’s What I want) nella versione 1963 dei Beatles. Marcus, per spiegarsi meglio, tenta a sua volta esperiment­i di critica musicale romanzesca, per esempio ricorrendo alle ucronie: quale sarebbe stata la storia del STORIA DEL ROCK IN DIECI CANZONI di Greil Marcus Il Saggiatore 2016 pp. 256, 26 euro QUELLA STRANA VECCHIA AMERICA di Greil Marcus Arcana 2002, pp. 238, s.i.p.

XBOB DYLAN. SCRITTI 1968-2010 di Greil Marcus Odoya 2011, pp. 473, 30 euro, ebook 9,99 euro

XAMORE E MORTE NEL ROMANZO AMERICANO di Leslie Fiedler Longanesi 1983, pp. 594, s.i.p.

XCROSSROAD­S. IL BLUES, IL MITO di Tom Graves Shake 2011, pp. 122, 14 euro rock e del pop se Robert Johnson, il grande bluesman nero, non fosse morto sconosciut­o nel 1938 ma fosse sopravviss­uto fino a cantare la sua Sweet home Chicago alla Casa Bianca di Barack Obama, o come si sarebbe evoluta la scena musicale se Buddy Holly, invece di morire nel 1959, vittima dello stesso incidente aereo che costò la vita anche all’autore della Bamba, Ritchie Valens, fosse rimasto in giro e avesse dato la sua impronta alla scena musicale degli anni Sessanta. Romanziere lui stesso, Marcus non commenta le canzonette con fiacchi giudizi estetici ma ne racconta la trama, entusiasta come un “nerd” del rock and roll.

Cindy Lauper rediviva. Nelle canzonette azzeccate, con testi e melodie da brivido esistenzia­le, c’è la stessa materia ( l’amore, la morte, la dipendenza, l’orgoglio, il pregiudizi­o) di cui sono fatte le grandi storie, da Via col vento al Pasto nudo. Marcus rintraccia le tracce di questa vena romanzesca anche in un video del 2005 di Cindy Lauper. Sparita ormai da decenni, filmata tra una folla di comparse, Lauper canta un suo vecchio hit, Money Changes Everything, la storia d’una donna che lascia l’uomo che ama e si mette con un tizio per soldi, e la sensazione è che non ci troviamo più nel Queens o « sulle montagne della Virginia » ma « in un cabaret dell’Europa centrale, al Café America negli anni Trenta, forse a Monaco, forse a Budapest o Praga, e con noi nella folla ci sono Weill e Brecht, Fassbinder e Hanna Schygulla, le spie sovietiche di Eric Ambler e lo sbirro berlinese di Philip Kerr, Bernie Gunther. Tutti riflettono sui compromess­i che hanno accettato » e intanto « la prossima guerra » incombe.

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