Criceti tra le lapidi
Il piccolo roditore popola il cimitero di Vienna. Ma la fauna è variegata
L’ immagine di copertina del numero 217 della rivista Oasis, seconda al concorso Photo contest nella categoria mammiferi, è uno scatto di Julian Rad che coglie un delizioso criceto, trafelato, con le tasche guanciali rigonfie di cibo per rifornire la dispensa invernale. È un individuo, dice la didascalia, di una folta colonia di criceti europei selvatici che vive nel cimitero di Vienna. Luoghi di culto e della memoria per noi, i cimiteri sono, per molte specie animali, null’altro che un micro habitat dove insediarsi e pure riprodursi e crescere i piccoli. Ricchi di vegetazione, di rifugi, silenziosi e poco frequentati sono luoghi colonizzati da un’ampia varietà di fauna, parte del patrimonio di biodiversità urbana. Nulla d’irriverente dunque nello scorrazzare di criceti per i vialetti del cimitero di Vienna. La volpe, per esempio, è un’altra specie che s’insedia nei cimiteri dove indisturbata si fa pure la tana. Tra i rettili, il biacco, innocuo serpente di un metro e mezzo di lunghezza abita i parchi urba- ni e anche i cimiteri, come fu segnalato anni fa il quello monumentale di Milano dove la sua presenza creò qualche allarme fra la gente. Alberi, cespugli e siepi che ornano le architetture sono poi sede d’elezione di moltissimi uccellini. Come il verzellino ( Serinus serinus), piccolo fringillide segnalato nei camposanti dei piccoli paesi della valle dell’Aniene che risuonano del suo cinguettio tintinnante simile al canarino.
Gabbiani a Venezia. Per non parlare poi del cimitero di Venezia, all’isola di San Michele. Luogo di straordinaria bellezza ma dove i padroni sono i gabbiani che si alzano in volo dalle lapidi per lanciarsi in un attacco collettivo ( mobbing) contro addetti ai lavori e visitatori. A terra invece, tra le tombe, sgusciano nutrie. Infine, affascinante è l’immagine del cimitero di Abukir che ci regala Teresa Cremisi ( La Triomphante, Adelphi): « … Sulla maggior parte delle tombe stava seduto o sdraiato un cane giallo. Ci guardavano senza nessun timore… » .