Le occasioni passano, l’Italia non le coglie
/ Non riusciamo ad approfittare neppure di tassi d’interesse a zero. Il fatto è che bisognerebbe ridisegnare lo Stato: prima o poi, il momento della verità arriva
a storia dell’Italia che non approfitta delle occasioni si sta ripetendo. In un clima di tassi d’interesse a zero o sotto zero, estremamente favorevole a uno Stato che ha un debito altissimo, superiore al 130% del Pil, il Paese dovrebbe essere avviato sulla strada di un miglioramento dei conti pubblici. La Banca centrale europea di Mario Draghi ha creato una cornice nella quale fare riforme che aiutino la crescita e a prendere misure per ridurre l’indebitamento. Si sta invece riproducendo ciò che successe nei primi anni di esistenza della moneta unica: i tassi italiani crollarono ma il beneficio andò a un aumento della spesa, non al consolidamento delle finanze pubbliche. Tutto finì quando la crisi del 2008 mise in chiaro che i gatti dell’Unione monetaria erano alcuni neri altri rossi: i tassi italiani salirono. Anche questa volta lo stato di grazia finirà. La Bce non potrà tenere i tassi al livello di oggi per sempre. Gli stessi vertici della banca di Francoforte di recente hanno più volte detto che i loro effetti collaterali potrebbero nel tempo diventare eccessivi, superiori ai benefici. E a un certo punto l’inflazione nell’Eurozona tornerà vicina al livello a cui la vuole la Bce, poco meno del 2%. Cosa succederà quando la banca di Franco-
LLa Bce non potrà tenere i tassi al livello di oggi per sempre. E l’inflazione nell’Eurozona tornerà vicina al livello a cui la vuole la Bce, poco meno del 2%. forte deciderà che è arrivato il momento di alzare il costo del denaro? Quando nel 2013 l’americana Federal Reserve iniziò a parlare della prospettiva di passare a una politica monetaria più restrittiva di quella servita a superare la Grande Crisi, le reazioni dei mercati furono violente, in cerca di aggiustamento verso la nuova realtà. Qualcosa di simile succederà probabilmente nell’area euro e le pressioni dei mercati non tarderanno a scaricarsi su quei Paesi con i conti pubblici meno solidi. E che non hanno approfittato degli anni di tassi favorevoli.
INTERVENTI RADICALI Il problema è che in Italia si ha spesso l’impressione che non ci sia niente da fare. La spesa pubblica resta alta, quindi non si possono tagliare le tasse e l’economia resta ferma. Le famose spending review in sostanza non hanno funzionato. E non funzioneranno le prossime. Probabilmente perché, per come è strutturato l’apparato dello Stato, è impossibile tagliare in una misura che può fare la differenza. Per la grave situazione in cui sono l’economia e la finanza pubblica, l’Italia ha bisogno di qualcosa di più radicale delle spending review: di ridisegnare lo Stato e l’amministrazione pubblica. I momenti della verità arrivano, prima o poi. @ danilotaino