Cin cin rosso in Ciociaria
Nella terra amata da papi e imperatori, festa con il Cesanese del Piglio
li imperatori Nerva, Nerone e Traiano ne andavano pazzi, i papi si lasciavano volentieri sedurre dal suo profumo di viole e more. È il Cesanese del Piglio, un rosso a gradazione sostenuta e dal gusto intenso che, in tempi più recenti, si è guadagnato la docg e una festa tutta sua: la
celebrata ogni anno il primo weekend di ottobre ( nel 2016, dal 30 settembre al 2 ottobre) a Piglio, piccolo centro ciociaro completamente circondato dai vigneti. Tre giorni durante i quali le cantine aprono le porte ai visitatori e il cuore antico del paese si riempie di stand enogastrono-
GTRA LE VILLE DI NERONE E DI ADRIANO Tivoli, Subiaco, mici. In terra di Ciociaria, tra le provincie di Frosinone e Latina, la vite vanta una storia millenaria. Papi e imperatori, che hanno riempito questa regione a sud est di Roma di ville e splendide dimore, erano estimatori dei suoi vini già dai tempi della Roma imperiale e, nel Medioevo, il Cesanese era il prediletto dei papi. Che apprezzarono pure il rosso e il bianco di Anagni. Dai vitigni qui passa la storia: l’Uva vipera, autoctono della Turchia, è rimasto a memoria del passaggio degli ottomani. L’altro celebre doc della zona, il Cabernet di Atina, un mix di Cabernet e Sirah, arrivò a metà dell’ 800. Accanto ai vini, la Ciociaria vanta prodotti particola- ri. Come il fagiolo cannellino di Atina dop, talmente tenero che non ha bisogno di stare in ammollo prima di essere cucinato. La cittadina di Guarcino è famosa per i suoi salumi: quel che li rende unici è la stagionatura favorita dal microclima locale, freddo d’inverno e fresco d’estate. Tra i formaggi spicca la Marzolina ciociara, un cacio di capra che deve il suo nome a una particolarità: si produce soltanto con il latte del primo pascolo primaverile. E poi ci sono i tartufi, il peperone cornetto di Pontecorvo, rosso con buccia e polpa sottili, il pane di Veroli, casereccio fatto di farina di grano tenero, i dolci secchi come le ciambelline al vino e ai semi di anice, le susamelle, biscotti impastati con il miele, il panpepato,