Franco Stefanoni
I nuovi produttori
Il ricordo resta vivido, appena usciti dalla sala. E probabilmente potrebbe rimanere tale ancora per una settimana, un mese. Forse perché qui le storie sono vere e non c’è il filtro della fiction. La faida in territorio agrigentino che negli anni Settanta e Ottanta semina morti ma anche l’amicizia tra il giornalista Carmelo Sardo e il boss stiddaro Giuseppe Grassottelli, che in carcere porterà alla redenzione di quest’ultimo ( Ero Malerba, di Toni Trupia). La ventiseienne Claire, insegnante, capace di parole d’amore regalate a uomini e donne disabili, imprigionati nel proprio corpo ( Io, assistente sessuale, di Stefano Ferrari). Il viaggio nel ventre di Milano, sotto la superficie urbana, come alla ricerca di una creatura misteriosa ( Sotterranea, di Chiara Campara, Matteo Ninni e Carlo Tartivita). E ancora: la lametta che mutila i genitali femminili, in Kenya, in Etiopia, e le donne che si coalizzano per rialzare la testa ( cut, di Emanuele Zuccalà e Simona Ghizzoni). Oppure essere amanti migliori, nell’obiettivo esistenziale di un cuoco, un gigolò e una coppia di tedeschi, tutti alla ricerca di risollevarsi grazie alla pillola blu, rimedio veloce per coprire errori e fragilità ( The Viagra chronicles, Chiara Sambuchi). Belle, tragiche, dure. E ricordabili, a lungo. Ben più delle trame sceneggiate, a causa dell’au-