Carla Novaresi, una ragione di vita Emiliano Mondonico,
Il mio eroe / «Averla a fianco», dice «mi dà un motivo in più per pensare, per credere, per essere felici»
Sulla targa posta all’ingresso della Cascina Brusada, nella campagna di Rivolta d’Adda, si legge “via Emiliano Mondonico” ma invano metterete questa via sul navigatore perché è solo il dono che tifosi della Fiorentina, rimasta sua squadra del cuore, gli regalarono alla fine della sua avventura di ‘ mister’ dei viola. “Il Mondo” mi viene incontro nell’aia con la moglie Carla, la presenza dominante nella sua vita ieri e soprattutto oggi che le sue giornate sono senza pallone. « Per la verità, Carla mi dà la ragione di vivere e governa me e la nostra casa e cascina anche da prima che mi allontanassi dagli stadi da professionista, nel 2011, per via del tumore all’addome che ha richiesto due interventi chirurgici e continui controlli. Ora che la ‘ bestia’ sembra ricacciata definitivamente dal ‘ medico- cannoniere’ Alessandro Gronchi, nipote dell’ex capo dello Stato, e i cattivi pensieri sono alle spalle, ho immesso un po’ di pallone nella mia vita come opinionista tv e come allenatore no profit: sto allenando con soddisfazione una trentina di ragazzi problematici. Ho accettato la proposta di uno psichiatra, Giorgio Cerizza, convinto che, oltre ai farmaci, i ragazzi reagissero anche a livello corporeo: mi dice che l’allenamento calcistico fa effetto come dieci sedute di psicoterapia. E loro, gli atleti- pazienti, aspettano fiduciosi l’appuntamento con me » . In alto, Emiliano Mondonico: come allenatore ha ottenuto 5 promozioni in Serie A con Cremonese, Atalanta (due volte, 1987-88 e 1994-95), Torino e Fiorentina. Qui sopra, sua moglie Carla Novaresi. Hanno due figlie. Per una volta è l’Italia il Paese capofila di un’iniziativa internazionale a favore delle persone con disabilità. Pochi sanno che Icom Italia ( International Council of Museums Italia), un’associazione di musei e professionisti museali impegnata a comunicare il valore del patrimonio culturale e naturale, è l’unica al mondo ad avere una commissione sull’accessibilità ( ha iniziato ad operare nel 2007). Una “buona prassi” che gli italiani vogliono portare a livello mondiale. A luglio, durante l’assemblea generale di Icom ( associato all’Unesco), organizzazione fondata nel 1946 che riunisce oltre 30 mila aderenti nei 5 continenti, la « Da quando eravamo ragazzini, lei faceva la quinta elementare e io la seconda media. Suo padre qui in paese vendeva zoccoli ( siamo nel paesaggio agreste dell’Albero degli zoccoli di Olmi) e io passavo qualche volta nel negozio per ammirarla. Poi sono andato in collegio, non l’ho rivista più fino a quando una sera alle giostre e poi in una cantina ristrutturata per feste, con la colonna sonora di Mogol e Battisti e dei Beatles e Rolling Stones, è scattata la scintilla dell’amore. Ci siamo sposati nel ’ 73, festa nell’osteria dello zio in riva all’Adda, e io che comincio a fare il pendolare come allenatore tra diverse squadre lombarde e di tutt’Italia, incluse Torino e Fiorentina. Lei, Carla, è stata così brava a rendermi presente nell’educazione delle nostre figlie e dello svolgersi della nostra vita nonostante io fossi spesso lontano e cercassi, portando tanti giocattoli, di compensare la mia assenza. Carla per me è stata una bitta, intorno alla quale in tutte le fasi della nostra vita ho attraccato la mia barca » .
Bella questa immagine di donna- porto…
« Sì, è una donna realista e coraggiosa, non si fa condizionare dalle emozioni, mi ha fatto sentire meno fragile durante la malattia. Mi creda, averla a fiancomi dà un motivo in più per pensare, per credere, per reagire, per vivere. Insomma, per essere felici » .