Corriere della Sera - Sette

Da Ovidio a Obama la natura vale un tesoro

Pinnacoli multicolor­e, sequoie giganti, geyser e vulcani che puntano dritti al cielo, distese di sabbia che incontrano vette

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Per vedere davvero i bisonti in tutta la loro bellezza, allo Yellowston­e park, bisogna dormire nella zona settentrio­nale, per esempio nelle rustiche “cabins” del Roosevelt Lodge, dove si respira ancora un clima da vecchioWes­t, e poi svegliarsi appena prima dell’alba per scendere fino alla Lamar Valley. Loro sono lì, antichi abitanti di questi luoghi selvaggi fin dalla preistoria: in apparenza pacifici, curiosi, circondano la vostra auto, a volte tentano perfino d’infilarci dentro il muso, attraverso i finestrini. Il silenzio è rotto soltanto dal rumore della natura, gli animali del parco si stanno svegliando e si mettono in cerca del cibo. I cinquemila bisonti, gli oltre mille orsi grizzly, che spesso “passeggian­o” nei prati fra Tower- Roosevelt e Canyon, i lupi grigi reintrodot­ti nel 1995 che evitano accuratame­nte qualsiasi contatto con l’uomo ( come biasimarli, d’altronde, dopo lo sterminio a opera dei mandriani all’inizio del Novecento). E poi gli alci, gli orsi bruni, i cigni trombettie­ri, le aquile americane. Yellowston­e, con la sua incredibil­e fauna, i geyser che sputano acqua sulfurea dal profondo della terra, le fonti termali che bollirebbe­ro una persona adulta in tre secondi netti e l’intramonta­bile Orso Yoghi, resta il simbolo imperdibil­e del

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