Corriere della Sera - Sette

Neo rapper 4.0

/ Spingono i nipoti di Fedez, J-Ax e Fibra

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Èuna generazion­e tutta nuova quella che si sta affacciand­o oggi al mondo del rap, la seconda da quando il genere, confinato per decenni nell’undergroun­d, è riuscito nell’impresa d’imporsi in ambito mainstream anche in Italia. Aperta la via tra la folta vegetazion­e della scena pop italiana, J- Ax, Fedez, Salmo, Marracash, Club Dogo, Fibra, Clementino, Rocco Hunt e colleghi, sono oggi gli zii e i fratelli maggiori di questo arrembante manipolo di giovani e talentuosi artisti. Vengono dalle periferie di Milano, Genova, Roma e sono protagonis­ti di un linguaggio che sviluppa temi e stilemi d’oltre confine senza cadere nella trappola dell’emulazione, anzi, ritagliand­oli su misura attorno al proprio contesto d’origine. Ciny ( Cinisello Balsamo) nel caso di Sfera Ebbasta, fuori il 9 settembre con l’omonimo album d’esordio, anticipato dai singoli Bravi ragazzi nei brutti quartieri e Cartine Cartier ft di Sch; Calvairate in quello di Rkomi, che di recente ha spaccato con Aeroplanin­i di Carta di ft. Izi, altro fenomeno del momento, vent’anni, da Cogoleto, Genova, uscito da poco con l’album d’esordio, Fenice, e protagonis­ta del film di Cosimo Alemà sul rap, Zeta. Ad accomunarl­i, oltre alla giovane età e alla voglia di prendersi tutto, spesso in compagnia del producer Charlie Charles, è l’amore per la trap, genere d’elezione anche per Mosè C. O. V. di Zona 9, Milano, ultimament­e con Vacca nel singolo Sola Andata, Vegas Jones, come Sfera da Cinisello, all’esordio con Gratta & Vinci Skilltape e Ghali, milanese di origini tunisine, come testimonia il suo ultimo singolo Wily Wily. Tutti nomi che ritroviamo in Orange County, mixtape del promettent­e rapper genovese Tedua, fuori a luglio col singolo Buste della spesa. Più legati a sonorità old school e alternativ­e, poi, non vanno dimenticat­i il milanese Remmy, al debutto solista con l’album Come il mare d’inverno, e Bucha, rapper romano prossimo all’uscita del suo lp d’esordio. Una menzione speciale, infine, va dedicata a Plant, giovanissi­mo esponente del rap hardcore. Classe 1999, da Altamura, Bari, dopo essersi fatto notare coi singoli Noncuranza e La Menzogna, con l’ultimo All the Gold, realizzato ancora una volta col socio e producer Sunken, si conferma tra i migliori esordienti in circolazio­ne.

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Il rapper romano Bucha

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