Tessere sogni pop, anche con la plastica
Piaceri&Saperi / A Como si apre la rassegna che riunisce opere di fiber art realizzate con materiali alternativi
Jagoda Buic o Sheila Hicks, senza dimenticare Maria Lai che ha lavorato più nella dimensione intimistica. Così oggi ci troviamo di fronte a una pluralità di opere, dalle dimensioni mini a quelle maxi delle installazioni, realizzate con fili metallici, strisce di plastica, garze, lane, corde, piume. Se è vero che siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni ( secondo Shakespeare) tesserli dà materia fisica alla complessità dell’immaginario. Che diventa l’imperativo di quest’edizione ( sempre a Como, dal 1/ 10 al 20/ 11 nell’ex Chiesa di San Francesco, allo spazio Ratti e a Cernobbio a Villa Bernasconi) dove sono stati selezionati 54 artisti sulle 315 candidature ricevute. Luciano Caramel, curatore della rassegna, ci ricorda quanto la funzione del sogno sia stata esaminata in filosofia, letteratura e psicoanalisi, da Aristotele a Cartesio, da Freud e Schopenhauer, nessuno però arrivando ad afferrare la natura dei sogni. Per lo slovacco Miroslav Brooš pensiero onirico machista è un bustier di tessuto in broccato, dal titolo Cherchez la femme.
Colori saturi. L’esuberanza coloristica dei lavori dell’artista americana Crystal Wagner, ottenuta modellando strisce di plastica, occupa monumentalmente Villa Bernasconi. « Definisco le mie installazioni degli ibridi generati dall’incontro tra il mondo costruito e quello naturale; le mie opere creano una